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martedì 31 gennaio 2017

Caserta: "Istituto Comprensivo P. Giannone" Boom all'Open Day

Successone per l'Open Day all'Istituto "P. Giannone" 





Caserta - Il Giannone festival: due giorni di cultura - arte, sport e.... di tanta 'dolcezza'. La cultura non è soltanto roba da adulti: lo hanno dimostrato i giovanissimi alunni della scuola dell'infanzia e della primaria dell'Istituto Comprensivo, che già apprezzano l'opera lirica, approfondendo lo studio della Turandot e si cimentano in una coinvolgente esecuzione del "Duetto dei gatti" di Rossini con precisione ritmica e melodica. In questo modo gli alunni, sapientemente guidati dalle loro insegnanti, si avviano a sviluppare un consapevole gusto estetico e critico. In un clima gioioso e festoso tra canti, balli, esposizione pittoriche e performance sportive di Kung Fu. La mattinata si è conclusa nella sala delle "dolcezze" e delle leccornie. Ma non finisce qua perché "Domenica è sempre domenica".... E che bella domenica quella che i tanti casertani hanno trascorso nella scuola media Giannone in occasione del consueto "Open Day". Una domenica in famiglia, questo è stato il clima che si è creato: tanti vecchi compagni di scuola, ora nonni e genitori, si sono incontrati per iscrivere figli e nipoti nello stesso istituto da loro frequentato. Piacevoli sono state le esecuzioni di canti, coinvolgenti le attività sportive e le originali performance teatrali, interessanti ed istruttive le visite ai laboratori linguistici, informatici, scientifici,artistici ed all'atelier teatrale, gradevole la degustazione di dolci e rustici dei tanti ricchi buffet, italiani e stranieri, e, sorpresa, l'arrivo inaspettato del padrone di casa, Pietro Giannone, con la sua femme de chambre, Rusinella, una donna che, se avesse studiato alla Giannone, forse avrebbe avuto una vita diversa. Se qualche malpensante afferma che questa scuola è una scuola vecchia, gli si può obiettare che invece rappresenta la memoria storica di Caserta. Una scuola di tradizione ma sempre proiettata all'innovazione, come afferma nella performance il redivivo Pietro Giannone.

"Troppi gli esami e le prescrizioni, sono uno spreco per la collettività"

"Troppi gli esami e le prescrizioni, sono uno spreco per la collettività"


di Matilde Scuderi



Per il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) e per gli enti regolatori la collaborazione le società scientifiche è indispensabile per una corretta gestione di specifiche problematiche sanitarie: tra queste occupa un posto importante quella della proliferazione di richieste di esami clinici - spesso superflui - derivante dal ricorso esteso alla medicina difensiva. “In alcuni settori della medicina, come le malattie cardiovascolari, nel diabete e nell’insufficienza renale, l’incremento annuo di esami clinici richiesti ai laboratori del servizio sanitario nazionale arriva al 20 per cento. Questo è dovuto alla deospedalizzazione dei pazienti colpiti da patologie croniche e al ricorso alla medicina difensiva. È necessario interrompere quanto prima questo boom di prescrizioni non sempre indispensabili, per evitare sprechi all’intera collettività e migliorare l’assistenza sanitaria nel nostro Paese”. È questo l’appello lanciato dal professor Marcello Ciaccio, presidente nazionale della Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare clinica (Sibioc) “Gli esami di laboratorio influenzano il 70 per cento delle diagnosi mediche e quindi dei successivi trattamenti - afferma Ciaccio - Per questo è necessario riorganizzare le rete di queste strutture in Italia in modo che solo in pochi laboratori ci siano le strumentazioni e siano svolte le attività di secondo e terzo livello, specialistiche e ultra specialistiche. Per esempio, le indagini sofisticate come quelle di genetica molecolare non dovrebbero essere eseguite in tutti gli ospedali. Come spesso accade, le regioni del Sud sono più penalizzate rispetto a quelle del Nord, anche se nel Mezzogiorno esistono numerose eccellenze. In tal modo, si eviterebbero sprechi e anche quell'inappropriatezza che può portare risultati falsamente positivi che scatenano a loro volta altre indagini, visite e terapie inutili. Da qui il nostro invito a incrementare le strutture accreditate secondo la normativa del ministero della salute. Ma - sottolinea ancora Ciaccio - va inoltre combattuta la troppa medicina difensiva. Il disegno di legge sul rischio professionale, recentemente approvato dal senato, potrà ridurre il ricorso ad analisi svolte solo per evitare controversie legali. Siamo pronti a dare il nostro contributo e a collaborare con tutte le Istituzioni”.

Con oltre 2000 specialisti iscritti, la Sibioc intende offrire al ministero e alle regioni il suo apporto per un migliore dialogo con i medici di medicina generale e gli specialisti. “La nostra è una branca in cui l’innovazione rappresenta una componente molto rilevante, grazie ai progressi tecnologici - spiega il professor Giuseppe Lippi, coordinatore della divisione scientifica della Sibioc - Proprio per questo, abbiamo deciso di incrementare la formazione dei giovani specialisti italiani - che sono, ricordiamolo, molto apprezzati anche all’estero - e di intensificare i rapporti coi paesi emergenti. Per favorire la cooperazione internazionale è stato avviato il progetto 'Adotta un professionista dai paesi emergenti' grazie al quale medici di laboratorio stranieri, provenienti soprattutto da paesi africani, sono stati accolti in alcuni ospedali italiani per un periodo formativo. Inoltre, in collaborazione con l’onlus Docemus, la Sibioc ha reso operativi alcuni laboratori in ospedali di aree disagiate dell’Africa. Ma è forte anche l’attività nei confronti dell’emergenza migranti in Italia”.

“L’ospedale Garibaldi di Catania - aggiunge Ciaccio - ha avviato un progetto patrocinato dalla nostra società scientifica e cofinanziato dal ministero della salute. I migranti, una volta sbarcati sulle coste siciliane e arrivati all’interno del sistema di accoglienza, sono sottoposti a screening che riguardano soprattutto l’individuazione di alcune pericolose patologie infettive. In tal modo, se una persona risulta positiva viene immediatamente indirizzata in una struttura in grado di assisterla, anche attraverso eventuali isolamenti”. La Sibioc nel 2016 ha svolto una gran mole di attività che diventerà anche più rilevante nel 2017. “Vogliamo sostenere nuovi progetti di formazione e aggiornamento - aggiunge Sergio Bernardini, vice presidente Sibioc - Con particolare attenzione al sempre più importante tema dell’utilizzo dei biomarcatori. La recente approvazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) è un risultato positivo che aspettavamo da anni anche perché normano le prestazioni analitiche da considerare indispensabili ed è proprio su queste che vogliamo aprire una discussione ed emanare delle linee guida e documenti di consenso in modo da rendere omogeno il nostro intervento su tutto il territorio nazionale”.

LA SENTENZA INUTILE Strage di Viareggio, choc: 7 anni all'ad Ferrovie, ma...

Strage di Viareggio, l'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti condannato a 7 anni



L'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti, oggi a capo di Finmeccanica, è stato condannato a 7 anni di carcere per la strage alla stazione di Viareggio, in cui persero la vita 32 persone. A otto anni di quella tragica notte del 29 giugno 2009, quando uno dei vagoni di un convoglio merci che trasportava Gpl deragliò presso la stazione toscana investendo con effetto lanciafiamme le case a ridosso della linea ferroviaria nell'arco di un chilometro, arriva dunque la prima sentenza. Storica, anche se l'accusa chiedeva per Moretti e gli altri imputati 16 anni. E molto probabilmente, al di là del "risarcimento morale" per le famiglie delle vittime, inutile in quanto si rischia fortemente la prescrizione entro l'Appello.

Il processo al Tribunale di Lucca vedeva imputate 33 persone e 9 società con le accuse a vario titolo di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali. Moretti, che non era in aula alla lettura del dispositivo, è stato condannato alla pena di 7 anni di reclusione nella veste di amministratore delegato di Rfi, carica che ha ricoperto dal luglio 2001 al settembre 2006. Moretti è stato invece assolto come amministratore delegato di Ferrovie, incarico che ricopriva al momento della strage. Sette anni e 6 mesi sono stati comminati all'altro imputato "eccellente", l'allora amministratore delegato di RFI Mario Elia. Ci sono anche otto imputati assolti: Giuseppe Farneti (Rfi), Gilberto Galloni (Fs logistica), Mario Testa (Rfi), Angelo Pezzati (dirigente compartimento infrastruttura di Firenze), Stefano Rossi (Rfi), Joachim Lehmann (Jugenthal), Andreas Barth (Jugenthal) e Andreas Carlsson (Jugenthal).

Moglie ricoverata, immigrato horror: cos'ha fatto alla cognata-bambina

Ghanese stupra la cognata bambina mentre la moglie stava partorendo



Un operaio alla periferia di Treviso è stato arrestato con un'accusa allucinante: avrebbe violentato la cognata quattordicenne mentre la moglie stava partorendo. Lui è un 28enne ghanese. L'episodio risale al mese scorso. Le violenze sarebbero state consumate mentre la moglie dell'uomo si trovava all'Ospedale Ca'Foncello della Marca Trevigiana. 

La denuncia risale ai primi mesi dell'anno scorso, sarebbero stati compiuti mentre la moglie dell'operaio si trovava ricoverata all'ospedale Ca' Foncello della Marca Trevigiana. La piccola abusata, che nel frattempo si è trasferita in Inghilterra con la madre, avrebbe scoperto di essere incinta mesi dopo i fatti.

La ragazzina aveva cercato di nascondere l'accaduto parlando di una violenza subita per la strada. Messa sotto torchio dagli psicologi inglesi, però, ha confessato di essere stata approcciata proprio dal cognato. 

Quindi la comunicazione di Scotland Yard alla polizia italiana e l'arresto, al termine delle indagini della procura trevigiana, del ghanese, tuttora residente a Quinto di Treviso. Nel frattempo la quattordicenne ha dato alla luce una bambina, che ora si trova insieme alla madre e alla nonna in Gran Bretagna. Il test del dna ha confermato che si tratterebbe del figlio dell'operaio arrestato per violenza sessuale. 

L'arresto risale al giugno scorso, ma le notizie sono uscite solo in seguito alla publicazione dei risultati del Dna che ha confermato le accuse della giovane. Ora il ghanese dovrà affrontare un processo per violenza sessuale, con l'aggravante dei vincoli di parentela. Condannato agli arresti dei domiciliari, l'africano è attualmente a piede libero.

I napoletani convertiti in affari con l'Isis Clamoroso, cosa vendevano al Califfo

Gli italiani convertiti in affari con l'Isis. Dall'Italia vendevano elicotteri e razzi


Quattro persone sono state fermate con l'accusa di traffico internazionale di armi e di materiale "dual use", di produzione straniera. L'operazione è partita dalla Dda di Napoli e sta coinvolgendo le province di Roma, Napoli, Salerno e L'Aquila. I fermati sono tre italiani e un libico che tra il 2011 e il 2015 avrebbero introdotto in Libia e Iran elicotteri - camuffati da eliambulanze - fucili d'assalto e missili terra aria.

Tra i fermati ci sarebbe una coppia di italiani, originari di San Giorgio a Cremano nel Napoletano, convertiti all'Islam e poi radicalizzati. Nell'indagine sarebbe coinvolto anche il figlio. I fermati avrebbero venduto le armi a un gruppo affiliato con l'Isis attivo sia in Liba e che in Iran. Nel dossier degli inquirenti ci sarebbe anche una foto della coppia napoletana in compagnia dell'ex presidente dell'Iran Ahmadinejad.

Arrestato il magistrato del caso di Cogne Nei guai per 70 mila euro di formaggio

Arrestato il procuratore caso Cogne. Nei guai per 70 mila euro di formaggio



Il procuratore capo facente funzioni di Aosta Pasquale Longarini è stato arrestato dalla guardia di finanza di Milano nell' ambito di un' inchiesta della procura del capoluogo lombardo. Il magistrato è agli arresti domiciliari. Il reato ipotizzato a carico del magistrato dalla procura di Milano, che in queste ore ha informato il Csm, è di «induzione indebita a dare o promettere utilità». Per i pm milanesi, Longarini avrebbe cioè fornito informazioni sulla sua situazione giudiziaria all' imprenditore Gerardo Cuomo, titolare del Caseificio valdostano, in cambio di benefici. L' inchiesta, coordinata dal Pm Roberto Pellicano e dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti ha portato anche all' arresto di un imprenditore. Fra i casi di cui si era occupato in passato Longarini, c' è anche il delitto di Cogne.

"Borboni forever", De Luca sfotte La frase con cui umilia il Corriere

Vincenzo De Luca: "Borboni forever"



Prende per i fondelli il Corriere della Sera il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha "scoperto" sul quotidiano di essere stato "arruolato nell'Asse del Sud". E aggiunge, commentando sul suo profilo Facebook: "Non manca un pensiero di rara profondità del recidivo Fioroni. Ma soprattutto, ad aprire il cuore alla speranza, è la galleria fotografica proposta", ovvero De Luca, appunto, Michele Emiliano, governatore della Puglia, e Crocetta, presidente della Sicilia. 

Sempre commentando le indiscrezioni su movimenti all'interno del Pd dopo l'iniziativa di Massimo D'Alema, De Luca scrive ancora: "Brividi di emozione. Puro godimento. Pizza, arancini, e cime di rapa. Borboni forever". 

Hai la macchina? Arriva una nuova tassa Quanto vogliono farti pagare (ad auto)

Auto, il governo pensa a un pedaggio sulle strade statali


Risultati immagini per anas e soldi

Servono due miliardi per tenere a galla l'Anas, la società che si occupa della gestione e della manutenzione delle strade statali. E per trovarli, il governo sta guardando alla Svizzera. No, non alle sue banche coi loro forzieri zeppi d'oro e soldi degli oligarchi di mezzo mondo. Ma al "bollino" che nella Confederazione svizzera è obbligatorio per circolare sulle autostrade. Ecco, l'idea potrebbe essere quella lì. In pratica, una tassa per circolare sulle strade che oggi percorriamo gratuitamente dato che già, con le nostre tasse, paghiamo per la loro manutenzione. Considerando il parco auto circolante in italia di poco superiore ai 37 milioni di unità, la "tassa" dovrebbe potrebbe essere di poco superiore ai 50 euro ad auto all'anno.

La nuova tassa andrebbe peraltro ad aggiungersi ai pedaggi autostradali, che resterebbero invariati. Già dal bollo auto che gli italiani pagano regolarmente, lo Stato incassa attraverso le regioni circa sei miliardi di euro, due dei quali trasferisce poi ad Anas. Il "bollo-bis" servirebbe dunque allo Stato per interrompere questo trasferimento e tenersi per se i due miliardi.

Come scrive il quotidiano Il Messaggero, una alternativa a questa ulteriore tassa sull'auto ci sarebbe: un pedaggio occulto da applicare destinando all'Anas una parte delle accise sulla benzina. Le accise non aumenterebbero, e dunque nemmeno il prezzo della benzina, perchè lo Stato comprenderebbe il gettito destinato ad Anas con il mancato trasferimento alla società strade dei due miliardi annui che oggi gravano sulla fiscalità generale.Questa seconda ipotesi, che sarebbe indolore per gli automobilisti, è allo studio da tempo ma non avrebbe mai convinto i tecnici del Ministero delle Finanze perchè il consumo di carburante (e dunque le relative entrate derivanti) può avere delle oscillazioni anche importanti.

Strage in Canada, sberla di Luttwak La lezione finale sul terrore islamico

Strage in Canada, sberla di Luttwak. La sua lezione sul terrore islamico



Donald Trump non sta facendo altro che rispettare le sue promesse elettorali. Sull'operatore del presidente americano Edward Luttwak non ha il minimo dubbio e anzi punta il dito contro l'indignazione che diversi capi di Stato hanno manifestato dopo la decisione degli Stati Uniti di bloccare alla frontiera gli immigrati di sette stati islamici. Il politologo se la prende con il premier canadese Trudeau, il francese Hollande, la Merkel e "i buonisti italiani" e attacca: "Cos'altro si aspettavano? Trump sta realizzando l'agenda per la quale è stato eletto".

Punto per punto, Trump sta smantellando la riforma sanitaria di Barack Obama e sta mettendo in atto la sua strategia contro la delocalizzazione dell'industria americana: "E già ha avuto il consenso dei tre giganti dell'automobile. In Michigan - ha ricordato al Giorno - sono stati recuperati decine di migliaia di posti di lavoro. Aveva detto che avrebbe ricostuito le infrastrutture, ponti, strade, energia, eccettera".

Le polemiche più violente si sono scatenate contro Trump sul tema dell'immigrazione, con il blocco per i Paesi arabi a rischio, negando però l'ingresso anche a chi aveva un visto valido: "Quei visti erano stati concessi da Obama e Trump in campagna elettorale l'aveva criticato per la mancanza o l'inadeguatezza dei controlli preventivi". Che ci fossero terroristi tra gli immigrati autorizzati non è possibile dirlo, ma Luttwak ha più di un dubbio: "Quel che so è che Barack Hussein Obama aveva addirittura autorizzato ponti aerei per portare migliaia di somali musulmani negli Stati Uniti".

Non c'è da sorprendersi per il comportamento di Trump, sostiene Lutwak, chi lo è semplicemente si aspettava che facesse come tutti i politici, rimangiandosi le promesse fatte: "Non è un politico, è stato eletto in nome dell'antipolitica. Dunque fa il contrario di quello che avrebbe fatto qualsiasi altro al suo posto. Voglio dire che un altro, dopo avere cavalcato la rabbia e la frustrazione della cosidetta pancia elettorale, si sarebbe riscoperto un volto moderato e dunque sarebbe sceso a compromessi".

La strategia di Trump si muoverebbe ora in quattro fasi, con lo spirito sempre vivo della campagna elettorale appena conclusa: "La prima fase è una rigorosa selezione dell'immigrazione dai Paesi del Medio Oriente. La seconda è la deportazione di 220 mila condannati per reati vari. La terza è la costruzione del muro. La quarta fase, una volta chiusa la frontiera a sud, è la legalizzazione dei clandestini già presenti in territorio americano. Di coloro che hanno pagato le tasse e la sociel security. Avranno la green card. Non meno di 10 milioni. Tutti pronti in futuro a votare per Trump".

Le proteste dei sindaci e le denunce internazionali non smuoveranno di un millimetro la marcia trumpiana, secondo Luttwak: "Non se ne cura. Non vuole che gli Usa facciano la fine dell'Europa. Ritiene difficile se non impossibile l'integrazione dei musulmani osservanti".

Il sondaggio che fa impallidire Renzi Torna l'incubo comunista / Le cifre

Sondaggio Ipr, il partito di Renzi al 22%, D'Alema all'11





Nel sondaggio elettorale di Ipr di Antonio Noto per Porta a Porta, nessun partito raggiungerebbe la soglia del 40 per cento necessaria a ottenere il premio di governabilità. Per Ipr alla Camera il Pd e il M5S risultano alla pari al 30 per cento (191 seggi per PD e M5S), la Lega al 13% (83 seggi), FI al 12% (76 seggi), Fratelli d'Italia al 5% (32 seggi), Sinistra Italiana al 3,5% (22 seggi), Nuovo centrodestra al 3% (19 seggi) Udc all'1% (nessun seggio).

Ipr a questo punto ipotizza tre alleanza. Prima ipotesi: il Pd + altri partiti del governo attuale + autonomisti + 5 seggi estero = 219 seggi. Seconda ipotesi: Pd + altri partiti governo attuale + FI + autonomisti + 10 seggi estero = 309 seggi. Terza ipotesi: M5S + Lega + FDI + 2 seggi estero = 308 seggi.

Se Massimo D'Alema e Bersani si presentassero al voto con una loro formazione separata dal Pd, il partito di Renzi si fermerebbe al 22% con 141 seggi, mentre la forza di sinistra di D'Alema e Bersani raggiungerebbe l'11% con 71 seggi.

In questo caso i M5s sarebbero al 29,5% con 190 seggi, la Lega al 13% con 77 seggi, FI al 12% con 32 seggi, Ncd 3% con 19 seggi. Gli italiani vorrebbero andare alle elezioni subito con le leggi elettorali modificate dalla Consulta per il 53%.

lunedì 30 gennaio 2017

Cronache di frontiera: obiettivo Milano. Tra case occupate, moschee e degrado / Guarda

Cronache di Frontiera, obiettivo Milano. Tra moschee, degrado e case occupate



Esistono frontiere senza barriere né confini, dove diverse culture si incontrano e si scontrano. Luoghi dove italiani e stranieri convivono con difficoltà, mentre condividono la stessa povertà. Si trovano in molte delle periferie italiane, Cronache di Frontiera, che è tornato su Sky con la prima edizione andata in onda domenica 29 gennaio, le racconta questa volta concentrandosi su Milano.  

Per quattro puntate, ogni domenica, alle 21 su Sky TG24 HD e alle 23.15 su Sky Atlantic HD, all’interno de Il racconto del reale - ciclo di film dedicato ai grandi temi di attualità - la docu-serie mostrerà il disagio e lo scontro tra culture nella capitale della finanza italiana, una città divisa tra ricchi e poveri, italiani e stranieri, ma anche immigrati di prima e seconda generazione. A pochi passi dal quadrilatero della Moda, infatti, ci sono i quartieri ad alto tasso di microcriminalità con case occupate abusivamente, spaccio di droga, immigrati clandestini. 

Prodotta per Sky da FremantleMedia Italia, la docu-serie di Roberto Burchielli porterà sullo schermo la fotografia di come si vive là dove esplodono le tensioni sociali, facendo crescere paura e diffidenza. Anche in questa stagione la narrazione sarà in presa diretta: nessuna intermediazione giornalistica o documentaristica, solo montaggio, musiche e la voce dei residenti. In ogni episodio si vivrà la quotidianità dei protagonisti del racconto provenienti da aree diverse di Milano: via Padova, il quartiere più multietnico della città, con un terzo degli abitanti stranieri, appartenenti a 50 diverse etnie. O Corvetto, un quartiere assediato da spaccio, violenza tra gang e scippi. E ancora via Gola, a ridosso dei celebri Navigli, che su un lato della strada ha palazzi signorili e sull’altro case di edilizia popolare occupate all’80% da abusivi.

La Francia cancella l'era di Hollande Il suo uomo distrutto alle primarie / Foto

Francia, primarie del partito socialista: Hamon batte Valls



Benoit Hamon sarà il candidato del Partito socialista alle presidenziali francesi di aprile. Secondo i risultati ancora parziali del secondo turno delle primarie, l’ex ministro dell’Istruzione ha ottenuto il 58% dei consensi, contro il  42% andato all’ex premier Manuel Valls. Subito dopo la diffusione dei primi risultati ufficiali delle primarie, il primo segretario del Partito socialista francese, Jean-Christophe Cambadélis, si è congratulato con Hamon per l’ampia  vittoria e ha invitato i socialisti "all’unità» per battere "la destra estrema e l’estrema destra".

Ismett, gastro-entero-anastomosi eseguita per via eco-endoscopica

Ismett, gastro-entero-anastomosi eseguita per via eco-endoscopica


di Martina Bossi



Eseguita presso l’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (Ismett) di Palermo la prima gastro-entero-anastomosi per via ecoendoscopica. La procedura è stata effettuata in un paziente con ostruzione neoplastica duodenale. La tecnica sperimentata negli Stati Uniti, è stata eseguita per la prima volta in Europa, dopo alcune modifiche tecniche che la rendono più sicura ed efficace. Questo tipo di intervento, viene usualmente eseguito chirurgicamente per via laparoscopica. Il rischio di complicanze è però molto alto (20%) e i tempi di degenza post operatori ancora elevati, di norma superiori ai 20 giorni di ospedalizzazione. La possibilità di eseguire sotto guida eco-endoscopica tale procedura cambia totalmente lo scenario clinico in questi pazienti con tumori avanzati non operabili determinanti ostruzione gastro-duodenale.

La tecnica consiste nell’ancoraggio diretto, sotto guida eco-endoscopica e radiologica, dello stomaco all’ansa intestinale a valle dell’ostruzione. Questo ancoraggio avviene mediante l’utilizzo di un dispositivo dedicato con rilascio di una speciale protesi metallica, posizionata tra la parete gastrica e quella intestinale, con formazione di una anastomosi gastro-enterica. Il paziente sottoposto a questa procedura, ha potuto lasciare l’ospedale dopo solo quattro giorni dall’intervento. Inoltre, è stato in grado di muoversi subito dopo il risveglio dalla anestesia, di rialimentarsi già dopo 48 ore senza alcun problema. La procedura è stata eseguita dalla dottoressa Ilaria Tarantino e dal dottor Mario Traina. “L’impiego di tecniche innovative eco-endoscopiche, in sostituzione della chirurgia – sottolinea la dottoressa Ilaria Tarantino – è in linea con il moderno approccio terapeutico attraverso tecniche mini-invasive alla patologia digestiva. Ed è in tale direzione che lavora il team dell’Ismett, con lo sviluppo di interventi di eco-endoscopia interventistica che consentono il trattamento di patologie prima di esclusivo appannaggio chirurgico, come le necrosectomie endoscopiche in pazienti con sequele di pancreatiti severe, i drenaggi biliari (coledoco-duodenostomia) nei casi non risolvibili con le tecniche endoscopiche tradizionali e il drenaggio della colecisti (colecisto-enterostomia) in  pazienti con colecistiti acute ma ad elevato rischio operatorio”.

Roma e Milan ko, Napoli solo pari E' il giorno della Juve, partita la fuga

Calcio, serie A: Roma e Milan cadono in trasferta, la Juve allunga in classifica



Adesso è crisi vera. Perchè tre sconfitte consecutive in una settimana non possono essere legate al caso. A Udine il Milan fa l'opposto di quanto si era visto nelle tre precedenti sfide tra campionato e Coppa Italia. Là era andato sotto di due reti, riuscendo in un solo caso (col Torino) nella rimonta. Al Friuli, invece, va avanti di una rete (Bonaventura all'8' del primo tempo), ma poi si fa raggiungere da Thereau al 31' sempre del pt e superare nella ripresa da de Paul al 28'. Va detto che quest'ultimo gol è il frutto di sfortuna e pasticci dell'arbitro: De Paul, infatti, commette un fallaccio su De Sciglio che meriterebbe il cartellino rosso, ma ne prende solo uno giallo. Il difensore rossonero è costretto a uscire e Montella chiede il cambio, ma l'arbitro lo ignora. Nell'azione successiva è proprio de Paul, che doveva essere espulso, a castigare la squadra di Montella. Che ora (pur con la partita da recuperare col Bologna) si trova in settima posizione in classifica, staccata di 14 punti dalla capolista Juventus e fuori anche dalla zona che vale l'Europa League.

I bianconeri hanno sfruttato appieno la crisi senza fine del Sassuolo per andare a vincere in Emilia 2-0 grazie alle reti di Higuai (9' pt) e Khedira (25' pt). E allungano sulla più diretta inseguitrice Roma, che esce dalle ossa rotte da Marassi, dove la Samp si impone 3-2. Nelle altre sfide del pomeriggio, pareggio 3-3 tra Fiorentina e Genoa e terzo successo del Crotone in A, per 3-1 sull'Empoli.

Nel posticipo serale, la festa juventina si completa col risultato del San Paolo, dove il Napoli viene incredibilmente fermato sull'1-1 dal penultimo Palermo. I partenopei si trovano addirittura a lungo in svantaggio per il gol messo a segno da Nestorovski al 6' del primo tempo. Il pari arriva solo al 21' della ripresa grazie a Mertens. Ma un punto serve a ben poco se si vuole tenere il passo di una scatenata Juventus.

L'Europa ordina, Padoan dice sì Ecco che cosa pagheremo in più

Padoan deve trovare 3,4 miliardi, ordine Ue: "Aumentare Iva e tasse sulla casa"



L'Italia deve trovare, entro mercoledì prossimo, 3,4 miliardi di euro per non far scattare la temutissima procedura d'infrazione a Bruxelles. È il risultato di un paio di manovre, quelle targate Renzi, particolarmente generose in mance e mancette. Ora i nodi vengono al pettine: debito esploso, crescita quasi a zero. E un'unica soluzione possibile, suggerita dalla stessa Unione europea: tassare i consumi e la rendita. 

Tradotto, come ricorda Il Giornale: si rischia l'aumento dell'Iva (già uno spauracchio per il 2018) e una rimodulazione delle asse sulla casa. L'imposta sul consumo, tra le ipotesi avanzate dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in linea con l'Europa, è stata respinta con forza sia da Matteo Renzi sia dal ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina. Anticipare l'aumento di qualche mese, sottolinea ancora Il Giornale, farebbe incassare poco quest'anno e avrebbe come risultato negativo quello di abbattere i consumi anche nel 2018. Occhio allora alle altre strade: l'aumento delle accise e di quella che lo stesso rapporto Ue chiama "l'imposta patrimoniale sulla prima casa", Imu e Tasi eliminate da Renzi sull'abitazione principale. Una via percorribile sarebbe quella di reintrodurre la tassa sulla prima casa o, come minimo, rimodulare in modo progressivo quella sulle seconde.

Primarie centrodestra, la sorpresa Occhio: chi spunta dietro Salvini / Foto

Primarie del centrodestra: dietro Salvini, sorpresa Carfagna appaiata alla Meloni



Lui continua a sostenere che le primarie non sono lo strumento adatto per scegliere chi, nel centrodestra, dovrà giocarsi la presidenza del Consiglio con Pd e 5 Stelle alle prossime elezioni. Ma resta da vedere quanto Silvio Berlusconi abbia ancora da spartire con il centrodestra di oggi, e persino con il suo partito. Sicuramente, gli elettori di Forza Italia, lega e Fratelli d'Italia la pensano in modo diverso da lui. Almeno stando al sondaggio Ipr che appare oggi sul quotidiano Il Giorno, secondo il quale il 61% degli intervistati che si riconoscono in uno dei tre maggiori partiti del centrodestra ritiene proprio lo strumento della consultazione popolare il modo più giusto per scegliere il leader.

E con lui, il Cav, al momento ancora ai box (e fuori gioco del tutto, quasi certamente, se si voterà prima dell'estate) in conseguenza dell'ineleggibilità prevista dalla legge Severino, oggi sarebbe Matteo Salvini a vincere, secondo Ipr, quelle che sarebbero le prime primarie della coalizione di centrodestra. Il leader della Lega, addirittura, otterrebbe la maggioranza assoluta delle preferenze, col 51%. Ma alle sue spalle ecco la sorpresa: perchè Giorgia meloni, seconda col 46%, nel sondaggio Ipr finisce appaiata alla forzista Mara Carfagna. Le due donne sono un bel po' in vantaggio rispetto agli inseguitori, che sono l'ex politico e attuale conduttore televisivo Paolo Del Debbio col 37%, l'uomo nuovo Stefano Parisi col 33% e poi Giovanni Toti (31%), Mariastella Gelmini (30%), un sorprendente Gaetano Quagliarello al 25% e Raffaele Fitto al 18. Tre donne nelle prime nove posizioni. Non male per una parte politica che non ha mai usato strumentalmente le cosiddette quote rosa, ma ha sempre fatto prevalere considerazioni di merito e leadership.

ATTENTATO IN MOSCHEA Sangue durante la preghiera Sei morti e otto feriti

Canada, attentato in moschea: morti e feriti



E' di 6 morti e 8 feriti il bilancio di una sparatoria all'interno di una moschea - il Centro culturale islamico di Quebec - nella città sudorientale canadese: stando alla CBCNews, decine di fedeli erano riuniti all'interno della moschea per la preghiera della sera quando, poco prima delle 20 ora locale, è iniziata la sparatoria. La polizia ha parlato di due arresti e della possibile esistenza di un terzo sospetto in fuga.

Le forze dell'ordine non hanno ancora fornito alcuna motivazione dell'attacco, ma il premier canadese Justin Trudeau ha descritto la sparatoria parlando di "attacco terroristico", riferisce la Bbc. Trudeau ha detto di aver appreso la notizia con "shock tremendo, tristezza e rabbia".

"Condanniamo questo attacco terroristico contro i musulmani in un centro di culto e rifugio", ha affermato con una dichiarazione Trudeau. "Mentre le autorità continuano ad indagare e i dettagli vengono confermati, è straziante assistere a tanta violenza insensata . La diversità è la nostra forza e la tolleranza religiosa è un valore che noi, come canadesi, abbiamo a cuore".

domenica 29 gennaio 2017

Così 40 anni fa Silvio divenne "Cav" Che cosa e a chi scrisse / Guarda

Berlusconi: la lettera che 40 anni fa scrisse per diventare "Cavaliere"



E' ancora Cavaliere, non è più Cavaliere. Il dibattito, seppur un po' stancamente, prosegue dopo che, in seguiti alla condanna ricevuta in via definitiva, a Silvio Berlusconi è stato revocato il titolo di cavaliere della Repubblica. Ma in realtà, lui Cav resta comunque, dato che può fregiarsi (basta guardare su Wikipedia" di diversi altri Cavalierati.

Già, ma quando e come il leader di Forza Italia assunse quel titolo col quale sarebbe poi stato indicato per gli anni a venire da amici e no? Era il 1977 e lui già da anni costruttore di successo, decise di auto-perorare la sua causa scrivendo una lettera in terza persona all'allora ministro dell'Industria e del Commercio, il democristiano Carlo Donat Vattin. Una lettera che è stata recuperata e pubblicata dal settimanale Oggi e ripresa dal sito di news e gossip dagospia.com. Eccola nella sua forma integrale. Quaranta anni esatti dopo, descrive in modo obiettivo berlusconi come poche altre cose.

"Ideatore e realizzatore di Milano 2, l'unità urbana che per prima in Italia è stata realizzata completa di tutte le opere di urbanizzazione, e la prima città al Mondo in cui è stato affrontato e risolto il problema delle auto. Conosciuto all'estero e spesso invitato per conferenze e consulenze su temi di carattere urbanistico, specialmente per il nuovo modo da lui ideato di progettare le città, tenendo conto della presenza della automobili. Si continua infatti a progettare nel 1977 come nel 1877, senza tener conto del mutamento avvenuto per l'invasione delle macchine.

Il dottor Berlusconi, nato a Milano, è di antichissima famiglia milanese. Milanista dalla nascita e calciatore in erba, avendo disputato campionati con le squadre giovanili, laureato in legge col massimo dei voti all'Università statale di Milano, premio Giannino Manzoni per la pubblicità, ha avuto una carriera che ha del favoloso. È entrato a far parte di una impresa di costruzioni come addetto commerciale. In brevissimo tempo diventa direttore generale.

Forma poi una équipe con la quale si fa promotore di realizzazioni importanti, come una città di 4 mila abitanti a Brugherio e un'altra di 10 mila abitanti, da tutti oggi ammirata, quale Milano 2. Il dottor Berlusconi è oggi consulente internazionale delle più importanti società immobiliari del mondo, con la equipe di giovani architetti - l'architetto Ragazzi e altri - è chiamato anche da governi stranieri e comunità municipali che lo invitano a realizzare nuove città o centri urbani satellite.

Il dottor Berlusconi è un uomo di una proverbiale riservatezza: sono pochissimi fra gli stessi abitanti delle sue città a conoscerlo. Amico personale di Agnelli, Ursini, Merzagora, Borghi e Fabbri, stimato presso tutti gli ambienti finanziari e nell'ambiente bancario, è un lavoratore infaticabile e trascorre molte ore della notte al lavoro.

Stupisce i suoi collaboratori per l'infaticabile lena che lo anima, tiene le fila di tutti i suoi progetti, che entusiasticamente crea senza lasciare alcuno in sospeso. Uomo di solida cultura per il suo buongusto, mette un'impronta di signorilità in tutte le sue realizzazioni.

Amante dell'arte, possiede un'importante collezione di dipinti del Cinquecento e del Settecento. Sono molti coloro che per il suo dinamismo e la sua concretezza lo paragonano a Rizzoli, ai Mondadori. Dotato di un'eccezionale carica umana e di un'istintiva simpatia, è un trascinatore di uomini, è un grande realizzatore".

Feltri: "L'Europa impari da Trump" La frase "terminale" sugli islamici

Feltri: onore a Trump, pensa al suo Paese e ci indica la via


di Vittorio Feltri



Non aveva ancora finito di annunciare i nuovi provvedimenti e già erano scattate le feroci critiche dei suoi stolti detrattori, numerosi sia in patria sia a livello internazionale. Qualunque cosa decida di fare, Trump è travolto da polemiche pretestuose, ispirate a pregiudizio. Ma il presidente per fortuna dà l'impressione di infischiarsene bellamente delle voci stridule che lo insultano e va avanti imperterrito per la propria strada, lungo la quale gli elettori non gli risparmiano applausi.

Onore all'uomo che dimostra di essere coerente tra quello che diceva durante la campagna elettorale e quello che mette in pratica, iniziative coraggiose e di buon senso. Mi riferisco in particolare al blocco per alcuni mesi delle immigrazioni dai Paesi islamici, dai quali partono migliaia di persone dalla reputazione dubbia, gente che non offre garanzie di comportarsi nel Paese ospitante secondo regole democratiche.

Nella massa di islamici provenienti dal Medioriente, come abbiamo verificato anche in Europa, c'è di tutto, terroristi compresi che mirano a sovvertire l'ordine costituito piegandolo ai precetti religiosi del Corano, in omaggio al quale è lecito violare ogni codice penale occidentale.

In altri termini, la civiltà musulmana non è compatibile con quella cristiana. Ecco perché Trump, superando le teorie dell' accoglienza cieca in voga tra i progressisti di mezzo mondo, ha imposto la chiusura momentanea delle frontiere a chiunque non sia in linea con le leggi statunitensi, precisando che la precedenza vada ai cristiani, la cui cultura non è in attrito con quella statunitense. Il discorso di Donald è condiviso da una moltitudine anche di europei alle prese con una immigrazione incontrollata che ha prodotto guai seri, tra i quali attentati sanguinosi e seriali. A mali estremi, estremi rimedi.

Non c'è alternativa. E Trump, uomo concreto e abituato a risolvere i problemi e poco incline a perdere tempo in discussioni oziose, non ha esitato a vietare l' ingresso negli Usa a coloro che per motivi ideologici minacciano la convivenza pacifica dei cittadini americani.

È un provvedimento radicale ma saggio, l'unico in grado di limitare il pericolo di sopraffazioni e di scontri sanguinosi. Opporvisi con argomenti fumosi, astratti e di tipo pseudo etico è una fuga dalla realtà destinata a produrre una catastrofe, già in atto, per altro. Nel ribadire di essere pienamente d'accordo con la politica terra terra di Trump tesa a difendere gli interessi nazionali, ci auguriamo che, esaurito l' effetto scandalo alimentato dai cretinetti di sinistra, anche l'Italia la adotti a costo di mandare al diavolo l'Europa e le sue disposizioni che tanti disastri ci ha «regalato».

Due parole merita anche la disputa sul muro che separa gli Usa dal Messico. Un muro che fu ideato e in parte costruito dalla amministrazione Clinton, portato avanti da Bush e perfino da Obama.

Che male c'è se Trump prosegue nell'opera? La questione dei muri è addirittura ridicola. Nessuno si domanda perché da certi Paesi la gente scappa e non c' è anima che si preoccupi di intervenire affinché ciò non accada. Ma tutti, o quasi, se la prendono con chi si tutela contro le invasioni barbariche che un tempo si combattevano con le armi e che oggi invece si incentivano con l'accoglienza a spese dei contribuenti.

"TEATRO CAIVANO ARTE" Concerto di Beneficenza, Papaccioli: "Manifestazione di qualità"

"TEATRO CAIVANO ARTE" Concerto di Beneficenza, il dott. Giuseppe Papaccioli: "Manifestazione di qualità"



di Angela Bechis


Dott. Giuseppe Papaccioli

Grande partecipazione al concerto di beneficenza che si è tenuto sabato scorso alle ore 18.00 intitolato a "Lello e Ruocco". L'evento, diretto dal Maestro, Dilillo Francesco Saverio, ha fatto il tutto esaurito. 

"Le persone hanno risposto bene e ne siamo orgogliosi". Così l'imprenditore caivanese, Antonio Licito.

Una serata di musica all'insegna della solidarietà e del divertimento che ha visto avvicendarsi sul palco dell'Auditorium Caivano Arte, oltre al Maestro Dilillo, anche i solisti: Francesco Malapena, Enzo Errico, Giacomo Mosca e Gloria Vardaci. 

Presente anche il Dirigente Asl, Dott. Giuseppe Papaccioli, già Sindaco di Caivano, che nota: "E' stata una bellissima Manifestazione. Un evento di qualità. Complimenti agli organizzatori, Antonio Licito e Pasquale Salzillo. Grande partecipazione anche della Società Civile, che risponde sempre attenta quando si tratta di beneficenza e solidarietà. Che gli organizzatori vadano avanti su questi temi di sensibilizzazione". 

I segreti di una vita in salute si nascondono nel microbioma

I segreti di una vita in salute si nascondono nel microbioma



di Matilde Scuderi



Il microbioma, l'insieme di quasi 100 trilioni di cellule batteriche che si trova nel nostro apparato digerente, influenza moltissimo la nostra salute e durante il corso della nostra vita cambia e si modifica in modo sostanziale. Ne consegue che studiare il microbioma dei centenari e ultra-centenari potrebbe aiutare a capire perché certe persone e non altre vivono così a lungo, nonché fornire strategie per migliorare lo stato di salute e assicurare un vita e longeva alle nuove generazioni. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna ha analizzato i dati esistenti in letteratura nel mondo e realizzato uno studio che ha messo a confronto il microbioma di pazienti di differenti fasce di età, giovani adulti (30 anni in media), over 65 e due gruppi di individui super longevi reclutati in Emilia Romagna: 15 centenari (99-104 anni) e 24 super-centenari (105-109 anni).

“Il microbioma che colonizza il tratto gastrointestinale umano - spiega Patrizia Brigidi, autrice della pubblicazione e ricercatrice al dipartimento di farmacia e biotecnologie dell’Università di Bologna -rappresenta uno dei più complessi ecosistemi microbici a oggi identificati, in termini sia di concentrazione che di composizione. Il rapporto di simbiosi mutualistica del microbioma con l’uomo, impatta su numerose caratteristiche fisiologiche, metaboliche e immunologiche che possono avere un ruolo determinante sulla salute dell’ospite. Negli ultimi anni l’impiego di tecniche per il sequenziamento massivo del genoma del microbioma, ha consentito di studiare in maniera approfondita non solo la sua diversità filogenetica, ma anche di identificare e annotare diverse matrici di geni microbici che codificano numerose funzioni biochimiche e metaboliche, non codificate dal genoma dell’uomo. Si è inoltre dimostrato - conclude l’esperta - che il microbioma intestinale presenta una traiettoria specifica nel corso della vita dell'ospite, con profili composizionali e funzionali correlati all’età. I nostri studi sui centenari e semi-super-centenari hanno consentito di identificare cluster di microrganismi e di loro geni che sono caratteristici dell’invecchiamento estremo e correlati a diversi aspetti metabolici e infiammatori dei centenari, confermando così il ruolo del microbioma nel processo pato-fisiologico dell’invecchiamento e aprendo prospettive di rimodulazione di un microbioma funzionalmente compromesso mediante opportuni interventi dietetici, assunzione di fibre”.

Anche il microbioma invecchia. È stato dimostrato che, con l’avanzare dell’età, si riduce la diversità dei microrganismi che popolano l’intestino, aumenta la colonizzazione da parte di specie opportunistiche, con un ri-arrangiamento della popolazione saccarolitica e proteolitica, a favore di quest’ultima, e una riduzione dei ceppi batterici che producono acidi grassi a catena corta. Secondo quanto riportato dagli esperti, a causare queste modificazioni potrebbero essere alcuni cambiamenti (fisiologici o di stile di vita) tipici della terza età. La caduta o la mancanza di denti, l’alterata percezione del gusto o dell’olfatto potrebbero per esempio favorire un’alimentazione povera di fibre, che a sua volta provoca un calo della popolazione batterica in grado di estrarre questi nutrienti dai cibi. Oppure, la progressiva diminuzione dell’attività fisica potrebbe ridurre la motilità intestinale, e di conseguenza provocare una maggiore proliferazione di batteri opportunisti.

Quali i batteri hanno un effetto positivo sulla salute. Se si analizza la questione da un punto di vista co-evolutivo e dell’ecosistema microbico, si può ipotizzare che gli individui più longevi siano caratterizzati da un microbioma intestinale in grado di ristabilire con l’organismo un nuovo equilibrio ogni qualvolta si verifica un cambiamento fisiologico o nello stile di vita. È però fondamentale capire quali modificazioni del microbioma siano strettamente correlate all’avanzare dell’età, e quali invece siano legate alla 'nazionalità' dell’individuo, e quindi alla genetica, allo stile di vita, all’ambiente e alle abitudini alimentari. A questo scopo, sarà necessario confrontare i dati di sequenziamento del microbioma intestinale ottenuto da coorti di individui longevi sani reclutati in tutto il mondo, in modo da individuare eventuali analogie e chiarire come l’ecosistema microbico dell’intestino possa contribuire ad allungare la vita, ma soprattutto a conservare, più a lungo, una buona salute.

Il microbioma, nuova frontiera della ricerca scientifica. Il microbioma umano è l’insieme dei microbi che si trovano nel nostro corpo e dei loro geni formano un vero e proprio 'super-organismo' composto da cellule umane e non umane, dove le cellule batteriche sono 10 volte di più delle nostre: 100 trilioni contro 10 trilioni. Il microbioma, principalmente quello intestinale, si modifica in funzione della dieta, dell’attività fisica, delle medicine assunte e sempre più studi correlano la biodiversità del microbioma a stati patologici quali obesità, patologie cardiovascolari, malattie autoimmuni, depressione, patologie neurologiche, fino al processo di invecchiamento vero e proprio. La Società italiana di microbiologia (Sim) per diffondere la conoscenza di questi argomenti che si stanno rivelando di giorno in giorno più decisivi per capire come funziona il nostro organismo e la nostra salute ha patrocinato la nascita di www.Microbioma. it un progetto di comunicazione digitale e di informazione indipendente che punta a promuovere la divulgazione delle sempre più numerose ricerche sul micro bioma.

Il 'fegato grasso' nei bambini? Stato di salute con l’ecografica

Il 'fegato grasso' nei bambini? Stato di salute con l’ecografica


di Eugenia Sermonti



Novità diagnostiche per una malattia sempre più frequente nell’infanzia, il ‘fegato grasso’: una tecnica del tutto non invasiva consente di vedere se il fegato del bambino abbia iniziato a perdere funzionalità divenendo meno elastico e sviluppando fibrosi epatica. La novità consiste proprio nella possibilità di misurare l’elasticità dell’organo, che è direttamente correlata alla presenza o meno di fibrosi. L’esame, basato su una nuova metodica elastografica, somiglia a una semplice ecografia ed è totalmente non invasivo, quindi si può ripetere nel tempo. L’utilizzo di questo esame permette dunque di evitare metodiche più invasive come la biopsia, particolarmente ‘pesanti’ specie su pazienti pediatrici. L’uso dell’elastografia sui piccoli pazienti è stato promosso da una ricerca condotta tramite una partnership tra Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, coordinata dal professor Valerio Nobili, direttore Malattie Epato-Metaboliche del nosocomio pediatrico e dal professor Antonio Gasbarrini, direttore dell’Area Gastroenterologia del Gemelli con il supporto tecnico della dottoressa Lidia Monti del dipartimento immagini del Bambino Gesù. Lo studio è stato pubblicato di recente sulla rivista americana ‘Radiology’ e vede come primo autore il dottor Matteo Garcovich dell’UOC Medicina Interna Gastroenterologia e Malattie del Fegato del Policlinico A. Gemelli.

La malattia. Nei bambini dei paesi occidentali la steatosi epatica e la steatoepatite (fegato grasso) può colpire fino al 20-40% dei bambini obesi, come segnalato dalle ultime linee guida americane per lo studio del fegato grasso in ambito pediatrico. Il 25-40% di questi bambini va incontro a una progressione di malattia nel corso di pochi anni, con un rischio aumentato di sviluppo di diabete mellito e delle complicanze legate all'epatopatia. Rispetto alla fine degli anni '80 la prevalenza del fegato grasso è aumentata di quasi 3 volte nella popolazione pediatrica, per cui è lecito aspettarsi per il futuro prossimo una vera e propria ‘epidemia’ secondaria allo sviluppo precoce di tutte le malattie metaboliche (diabete, cirrosi epatica, complicanze cardiovascolari e coì via). Una delle conseguenze più subdole e pericolose del fegato grasso nel breve-medio periodo è la formazione di fibrosi epatica, ovvero di un tessuto cicatriziale nell’organo, che compromette la sua funzionalità. Nei bambini, essendo la malattia del fegato presente solo da alcuni anni, è raro trovare sintomi legati a una ridotta funzione epatica. Nella maggior parte dei casi si rilevano segni di sofferenza epatica tramite le analisi del sangue che evidenzino un aumento delle transaminasi (enzimi epatici). Nella pratica clinica è importante escludere che ci sia fibrosi epatica in tutti i bambini che presentino valori alterati persistenti (per oltre 6 mesi) delle transaminasi e degli altri indici di ‘citonecrosi epatica’ come le gamma-GT. Accertare la presenza o meno di fibrosi epatica è molto importante perché la prognosi delle malattie del fegato è strettamente legata alla presenza della fibrosi. La fibrosi epatica nel corso degli anni può andare incontro a evoluzione fino alla cirrosi epatica e agli scompensi da insufficienza epatica. Fino a pochi anni fa l'unico modo per attestare la presenza di fibrosi epatica era l'utilizzo della biopsia epatica che presenta ovvi limiti legati all'invasività della procedura e quindi alla impossibilità di ripetere l'esame nel tempo. Le metodiche elastografiche permettono di valutare la presenza della fibrosi epatica in maniera non-invasiva e, soprattutto, di ripetere l'esame più volte nel corso del tempo per monitorare la progressione di malattia o l'efficacia delle terapie.

Lo studio.  Nello studio sono stati arruolati solo bambini (età media 12.6 anni; range 8-17 anni) con diagnosi di steatoepatite accertata tramite biopsia epatica. Si tratta di bambini quasi sempre sovrappeso o obesi. Per verificare la presenza di fibrosi gli esperti del Policlinico A. Gemelli hanno utilizzato l’elastografia, una tecnica in grado di valutare la perdita di elasticità del fegato, basandosi sul presupposto che lo sviluppo della fibrosi alteri l'elasticità complessiva dell'organo. I valori di ‘rigidità’ definiscono il grado di fibrosi epatica. In particolare gli esperti dell’Università Cattolica hanno utilizzato l’Elastografia real-time 2D-Shear Wave, tecnica di recente introduzione integrata in apparecchiature ecografiche tradizionali, che offre il vantaggio di visualizzare contemporaneamente l’immagine anatomica ecografica del fegato per la corretta selezione della zona da valutare. L’esame – della durata di non più di 5 minuti - si fa dunque con una speciale apparecchiatura ecografica implementata con software e programmi di ultima generazione. Finora la validità della tecnica è stata dimostrata ampiamente su pazienti adulti, mentre mancavano studi sulla popolazione pediatrica. La ricerca dei gastroenterologi del Gemelli e del Bambino Gesù promuove la tecnica anche per i bambini. La tecnica si è dimostrata precisa e altamente riproducibile anche quando utilizzata da due diversi operatori. Lo studio ha dimostrato l’efficacia e la riproducibilità della metodica nella diagnosi non-invasiva della fibrosi epatica di grado lieve e di grado moderato in un’ampia coorte di bambini e adolescenti affetti da fegato grasso. L’utilizzo di queste metodiche non invasive potrà in futuro ridurre drasticamente l’utilizzo della biopsia epatica per la diagnosi e il follow-up di questa importante causa di epatopatia in ambito pediatrico.

Gorbaciov, profezia agghiacciante: Apocalisse, "mondo pronto per la guerra"

Gorbaciov, parole agghiaccianti: "Il mondo si sta preparando a una guerra"



"I leader politici sembrano confusi, senza una guida. Ma nessun problema è più urgente della loro militarizzazione e della nuova corsa agli armamenti. Fermare questo disastro deve essere la nostra priorità perché la situazione attuale è troppo pericolosa". A lanciare l'allarme, attraverso il prestigioso settimanale americano Time, è Michail Gorbaciov, l'ultimo segretario della storia del Pcus e l'uomo che, di fatto, ha guidato per mano l'Unione Sovietica alla sua dissoluzione.

Il riferimento, ovvio, è allo smistamento di truppe Nato in Europa orientale, sul confine russo, che ha riportato le lancette degli equilibri mondiali ai tempi della Guerra Fredda, una tensione latente che Gorbaciov ha conosciuto sulla propria pelle. Dai politici ai commentatori, spiega, "è come se il mondo si stesse preparando per la guerra". Quant'è lontano il biennio 1985-86, quando con il presidente americano Ronald Reagan firmò il patto di non proliferazione nucleare decretando di fatto la fine degli armamenti e il tramonto, anche solo parziale, dell'Apocalisse atomica.

"Oggi invece la minaccia sembra ancora reale. Le relazioni tra le grandi potenze nucleare sono peggiorate con gli anni, i fabbricanti di armi e i loro sostenitori si stanno fregando le mani". Un patto anti-terrorismo, continua Gorby, è importante ma non basta. Serve, spiega, "una intesa sugli armamenti nucleari ma anche sulla difesa missilistica e sulle strategie militari". Nel mondo moderno, è il suo auspicio, le guerre dovrebbero essere dichiarate fuorilegge perché "nessuno dei problemi globali può essere risolto con una guerra. Non la povertà, non l'inquinamento, non le migrazioni né la crescita della popolazione o la fine delle risorse naturali". Il compito di dire basta ai conflitti bellici, conclude Gorbaciov, spetta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l'iniziativa deve patire da Donald Trump e Vladimir Putin, che hanno la responsabilità di gestire l'80% degli arsenali atomici mondiali. Difficile che accada. Sicuramente non accadrà ora.

Clamoroso regolamento di conti in aula: toga brutale in faccia al ministro / Foto

Clamoroso in tribunale a Milano: Davigo (Anm), attacco brutale al ministro



Clamoroso in un aula di tribunale a Milano. Si inaugura l'anno giudiziario 2017 e a rompere il clima di sobria festa e rispetto istituzionale ci pensa Piercamillo Davigo, il magistrato di Mani Pulite oggi presidente dell'Anm, il sindacato delle toghe. Il suo attacco al ministro della Giustizia Andrea Orlando, anche lui in aula, è violento: "Io certamente non voglio essere ricordato come colui che ha abdicato alla difesa dell'indipendenza della magistratura, signor ministro. Spero che lei non voglia essere ricordato come quello che ha provato a violarla".

La risposta di Orlando non si è fatta attendere ed è altrettanto dura, anche se più morbida nei toni: "Ho trovato singolare il fatto che si contesti l'utilizzo del decreto per modificare l'età pensionabile e poi si contesti contemporaneamente il fatto di non aver usato il decreto per correggere quel presunto sbaglio, ma questa è una questione di forma. Io non credo che si stia attentando all'autonomia della magistratura perché si modifica l'età pensionabile, perché allora non mi saprei spiegare perché l'Anm non ha protestato quando si decise a suo tempo di portare l'età pensionabile da 70 a 75 anni. Se modificare l'età pensionabile significa scegliersi i giudici, allora questo vale tanto quando si abbassa l'età pensionabile, quanto quando si alza". Davigo ha accusato il governo di voler scegliere "chi fa il giudice in Italia". Orlando ha precisato: "Francamente credo che si tratti di una questione che attiene alla dimensione organizzativa, quindi è fondata l'esigenza di far fronte alle scoperture di organico: questo rilievo lo colgo e lo affronto. Non mi pare che si possano chiamare in causa questioni di carattere costituzionale, o altrimenti vanno chiamate in causa sempre, anche quando magari la misura è più gradita all'insieme della categoria".