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sabato 30 aprile 2016

La prima busta arancione è arrivata a lei Pensione da fame: un dramma (per tutti)

La donna a cui è arrivata la prima busta arancione Inps: "Avrà una pensione da fame, vendiamo la macchina per campare"



Se andrà a tutti come alla povera Roberta Ciofi, la busta arancione dell'Inps sarà la pietra tombale sulle speranze di tranquilla pensione degli italiani. È stata lei, la 53enne Roberta, operaia di terzo livello della Balducci di Montecatini, ad aver ricevuto la primissima lettera dell'Istituto di previdenza. Dentro c'è scritto quanto sarà corposo il suo assegno. "Mi è arrivata il giorno del compleanno del mio figliolo. A lui non ho detto nulla, non gli volevo rovinare la festa. Ma a me la giornata l'ha guastata. Eccome se l'ha guastata", ha spiegato la donna al Corriere della Sera.

Assegno "da fame" - "Dice che io posso andare in pensione nel 2020 con 1.198 euro lordi al mese. Netti sono meno di mille. Oppure posso arrivare a 2.197 euro, sempre lordi, ma devo resistere fino al 2031. Ma quanto vogliono che lavori questi qui? Io ho cominciato che avevo 14 anni e mezzo. Senza contare che la fabbrica chiude e, anche volendo, chi mi si prende?". La Ciofi è in cassa integrazione da marzo e prima della crisi aveva uno stipendio di 1.400 euro al mese, anche di più. "E i contributi li ho sempre pagati", precisa. Le conseguenze sono immediate: in famiglia si stringerà la cinghia.

"Adesso vendiamo la macchina" - "Mio marito si è deciso a vendere la macchina. Altrimenti non ce la si fa. E già avevamo tagliato il riscaldamento a casa, passando al pellet per risparmiare un po’. Poi dici che l'economia non gira". Il figlio ha 28 anni, è ingegnere e lavora a Bologna, ma lui "la pensione non la prenderà mai. Dovremo risparmiare anche per lui. Per il suo futuro". E poi, aggiunge la signora con amarezza, "adesso ci sono le elezioni, no? Io ho sempre votato a sinistra. Ma mi sa che stavolta cambio rotta. Hanno tanto parlato di pensioni d'oro ma poi non hanno fatto nulla. E il risultato eccolo qua. Lavori 40 anni, stai lì a cucire le tomaie tutti i giorni che ti fanno male le mani. E poi vai via con una cifra scandalosa, una cifra che non ci campi".

Acqua in bottiglia, tracce dei feci umane: 4mila contaminati dal virus, è allarme

Tracce di feci umane nell'acqua in bottiglia: 4mila contaminati dal virus, allarme



Allarme acqua in bottiglia in Spagna. Il Dipartimento della Salute catalano scrive il Fattoalimentare.it lo scorso 25 aprile ha dichiarato conclusa l’epidemia di gastroenterite dovuta al consumo di acqua contaminata da norovirus confezionata in bottiglie e bottiglioni da 18,9 litri, distribuiti in 381 aziende situate nelle province di Barcellona e Tarragona. La vicenda ha coinvolto 4.136 persone che nella maggior parte dei casi hanno riportato un quadro clinico lieve e solo sei sono state ricoverate e dimesse dopo 24 – 48 ore. L'infezione sarebbe stata causata da una “contaminazione fecale umana” di norovirus, avvenuta probabilmente presso la sorgente di approvvigionamento dell’acqua ad Andorra, oppure nell’impianto di imbottigliamento. Ma le autorità di Andorra che, in attesa dei risultati di tutte le analisi, dichiarano di non aver riscontrato alcuna infiltrazione di acque di scarico.

Bossetti e quelle lettere alla detenuta: la sua confessione sulle parti intime

Le lettere hot di Bossetti alla detenuta: la confessione sul sesso



Le lettere che Massimo Bossetti ha scritto alla sua amica detenuta, Gina, diventano pubbliche. Il contenuto è stato svelato dall'avvocato dell'uomo durante l'ultima puntata di Quarto Grado.  I due non si sono mai visti ma si sono conosciuti scivendosi delle lettere. Secondo l'accusa il contenuto di quelle lettere definite "hot" sarebbero importanti perché rivelano la natura dell'uomo. Per dimostrare il contrario l'avvocato Salvagni ha deciso di rendere pubbliche quelle lettere definendole appunto "normali".  “In carcere tutto diventa diverso, c’è un modo di vivere che noi non possiamo capire e nascono anche questo genere di rapporti” dice l’avvocato. 

Il contenuto - Alla sua amica Gina, Bossetti spiega di essere innocente, le dice che nella sua cella ha una foto di suo padre e che è felice di sapere che lui e Yara in Paradiso si sono incontrati perché adesso entrambi sanno la verità. Esprime la sua felicità perché ha una nuova amica con cui parlare. In una delle lettere che viene mostrata in tv, Bossetti si descrive, racconta di essere biondo, di avere degli occhi particolari, color ghiaccio che al sole cambiano. Di come ci tenga alla forma fisica e anche al suo aspetto tanto da depilarsi sempre. Le spiega che si depila anche nelle parti intime; lo ha fatto una volta perché è stata sua moglie Marita a chiederle di farlo. Le chiede poi di aprirsi, di essere sincera come lui ha fatto con lei. In queste lettere Bossetti avrebbe anche detto alla sua amica di preferire la “vagina rasata” parole che aveva anche cercato sul web, come ha sottolineato l'accusa. 

Caivano (Na): Il Consigliere Angelo Marzano propone il Love Parking, Emione: Il Paese ha bisogno di altro

Caivano (Na): Il Consigliere Angelo Marzano propone il Love Parking, Emione: Il Paese ha bisogno di altro



di Biagio Guerra


Architetto Francesco Emione
Liberi Cittadini

In un Paese come Caivano, dove si muore quotidianamente di tumore, dove la criminalità fa da padrona, dove la raccolta rifiuti non riesce a decollare, dove fino a pochi giorni fa vengono ancora scoperti rifiuti altamente tossici interrati nelle nostre periferie, dove la maggior parte delle famiglie caivanesi vivono al di sotto della soglia di povertà, dove secondo il registro le nascite sono in diminuzione, il consigliere comunale Angelo Marzano della Lista Civica Noi con Monopoli, in un contesto non polemico, propone il Love Parking. Cos'è il Love Parking? il Love Parking è un'area attrezzata a Parco dell'Amore a pagamento. Dove le coppie possono appartarsi al costo di 5 euro ogni 2 ore, e 3 per le successive. 

L'idea non è nuova, ma si sta affermando in diverse regioni italiane. La prima area di questo genere fu inaugurata a Crema, poi a Bari, ma ormai il Mezzogiorno sembra "allargarsi", con una diffusione tra Napoli e Caserta che classifica quest'area come zona favorevole a questo tipo di iniziative.

Ma a dire no, è stato in consiglio comunale l'architetto Francesco Emione di Liberi Cittadini, che nota: "La proposta è surreale. Parliamo di cose serie!. C'è un Paese che ha bisogno di tornare a voltare pagina: parliamo delle scuole, cadono a pezzi. Parliamo dell'inquinamento. Parliamo di raccolta differenziata. Parliamo di rilancio occupazionale. Torniamo a parlare di sociale". No che la proposta non piaccia - chiude Emione - ma nel contesto in cui viviamo, a me la proposta del consigliere Angelo Marzano fa sorridere, perchè la proposta va a discapito dei cittadini caivanesi. Concentriamo le nostre energie per promuovere iniziative, anche commerciali, serie. 

Caivano (Na): Fortuna, il racconto da brividi dell'amica: "Lui era sopra, lei gli dava calci e poi ..."

Svolta nell'omicidio di Fortuna Loffredo, parla l'amichetta: "Lui l'ha violentata e poi l'ha buttata giù"



Sono passati quasi due anni da quando la piccola Fortuna Loffredo, di sei anni, è morta precipitando dal bancone all’ottavo piano del palazzo in cui viveva nel Parco Verde di Caivano (in provincia di Napoli) il 24 giugno 2014. Non si è trattato di un suicidio né di un incidente. Qualcuno l’ha buttata giù. Dall’autopsia è emerso che la bambina era stata vittima di “abusi cronici”. Ma in tutto questo tempo nessuno degli inquilini ha parlato. Per quasi due anni le forze dell’ordine si sono scontrate con un muro di omertà. Gli adulti “ostacolavano le indagini”. Alla fine, una bimba ha parlato. Era l’amica del cuore di Fortuna, detta Chicca, e ha assistito ai suoi ultimi momenti di vita.

La bimba, che adesso ha undici anni, era stata allontanata dal palazzo e affidata alle cure di una casa famiglia. Lì, lo scorso 23 marzo ha raccontato al pm e a una psicologa la verità sul palazzo degli orrori. Un nido di pedofili, dove i bambini venivano ripetutamente violentati. La lista delle vittime è lunga: lei stessa, sua sorella e suo fratello, l’amica Chicca. Poi la bambina fa il nome del colpevole: Raimondo Caputo, 44 anni, il compagno della madre, Marianna Fabozzi. È lui l’orco che ha abusato dei figli della compagna e anche della piccola Fortuna. E proprio il rifiuto di subire l’ennesima violenza è stata la causa della morte di Fortuna.

Gli ultimi momenti di vita - Fortuna è andata a casa dell’amica per giocare, ma lei stava aiutando la mamma nelle pulizie. Mentre aspettava che l’amica finisse le faccende, Fortuna ha deciso di tornare a casa sua per cambiarsi le scarpe perché le facevano male. Esce e Raimondo Caputo, che era in casa, la segue fuori dalla porta. L’amichetta e la mamma, Marianna Fabozzi, vedono che i due si dirigono su per le scale verso l’ottavo piano invece che giù dove abitava Chicca. Finite le pulizie la bambina chiede alla madre di accompagnarla all’ottavo piano a prendere Fortuna così che potessero andare a giocare. Salite le scale, madre e figlia vedono Raimondo Caputo violentare Fortuna. “Chicca era sdraiata e anche lui sdraiato e si buttava addosso a Chicca” mentre la bambina “gli dava i calci”. Allora lui “la prende in braccio e la butta giù” è l'agghiacciante racconto fatto dalla bambina.

L'epilogo - Marianna Fabozzi ha visto tutto ma per proteggere il compagno dice alla figlia che quello che hanno visto doveva rimanere un segreto. La donna non ha mai parlato con gli inquirenti. La figlia per fortuna sì. Marianna Fabozzi si trova ai domiciliari con l’accusa di concorso in violenza sessuale sulla figlia di tre anni. Raimondo Caputo è già in carcere a Poggioreale dal novembre 2015, per violenza sessuale su minore. Ora è accusato anche dell’omicidio di Fortuna Loffredo.

GLI UOMINI DI RENZI Chi ha messo il premier nei ruoli-chiave dell'Italia

Le nuove nomine di Renzi (per 2 anni): Pansa alla sicurezza, Gabrielli alla Polizia



"Ho sentito nei giorni scorsi una ridda di nomi, come se dovessi mettere un amico a capo dei servizi segreti... Abbiamo deciso di fare oggi le nomine che dureranno due anni. Ci siamo dati come regola nomine biennali per una questione di correttezza". Matteo Renzi introduce così a palazzo Chigi le nuove nomine ai vertici di forze dell'ordine e servizi segreti. "Quando si parla di fare delle nomine sulla sicurezza vogliamo valorizzare figure istituzionali. Cambiavano i governi e si facevano delle nomine. Oggi la politica rivendica la possibilità di fare le nomine con trasparenza totale. Si tratta di nomine totalmente istituzionali. Non ci sono cordate e cordelline, c'è un meccanismo chiaro per cui ai servizi ci va il capo della polizia". "Ho chiesto all'autorità delegata ai servizi, il senatore Minniti, di comunicare prima delle nomine alle opposizioni le nomine fatte. Non ho chiamato io singoli, perché non mi sembrava opportuno", ha aggiunto il premier. 

Gli uomini di Renzi - Il capo della Polizia Alessandro Pansa è stato nominato al vertice del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, al posto di Giampiero Massolo, mentre il prefetto di Roma Franco Gabrielli è stato nominato capo della Polizia al posto di Pansa. Il generale dei Carabinieri Mario Parente è a capo invece dell'Aisi e Giorgio Toschi alla Guardia di Finanza al posto di Capolupo. L'ammiraglio Valter Girardelli è il nuovo capo di stato maggiore della Marina Militare, mentre il generale dell'Esercito Carmine Masiello è il nuovo consigliere militare di palazzo Chigi. 

Inps: andremo in pensione prima alla faccia di Renzi, ma son guai

Andremo tutti in pensione prima: alla faccia di Renzi. Ma c'è una fregatura



La buona notizia è che dobbiamo lavorare meno e che andremo prima in pensione. La cattiva notizia è strettamente legata alla prima: smettiamo prima di lavorare perché la nostra vita si è accorciata. Un'inversione di tendenza che ha certificato l'Istat. Per gli uomini la speranza di vita è calata di due mesi, da 80,3 anni e quella delle donne di tre mesi da 85 anni a 84,7. Il Messaggero ha sentito diversi esperti per chiedere appunto le conseguenze dell'accorciarsi della vita da un punto di vista della previdenza.  Alberto Brambilla, presidente del Centro studi Itinerari previdenziali, già a capo del Nucleo tecnico di valutazione della spesa previdenziale, non ha dubbi. "Se la speranza di vita si riduce», dice al quotidiano romano "anche l' età di pensionamento deve scendere. Se la tendenza del 2015 fosse confermata anche nel 2016 e nel 2017 nel prossimo adeguamento programmato per il 2019 l' età dovrebbe rimanere stabile a 66 anni e 7 mesi o addirittura scendere". Brambilla spiega che la speranza di vita è un parametro utilizzato nei coefficienti di trasformazione. Un meccanismo in base al quale si calcola l'importo della pensione.

I conti - Se l' aspettativa di vita scende e i coefficienti non vengono adeguati, il lavoratore riceverebbe in pratica una pensione inferiore al dovuto. Fino all'arrivo del salva-Italia approvato dal governo Monti a fine 2011, gli adeguamenti dei requisiti erano triennali, adesso sono biennali.  Una bella rogna per il governo Renzi che adesso si trova davanti a un dato che nessuno aveva previsto: la vita che si accorcia. Alcuni esperti, sono certi nel dire che a fronte di questa novità anche l'età pensionabile dovrà ridursi. In pratica, nel 2019, con il prossimo adeguamento, l'età di pensionamento dovrebbe rimanere stabile se non addirittura scendere. Ma le norme non sono chiare. 

Vieni Avanti Crotone, la Calabria torna in serie A

Vieni Avanti Crotone, la Calabria torna in serie A


di Daniele Dell'Orco



Le sessantamila anime della città di Crotone hanno tutte qualcosa in comune: la devozione per San Dionigi, l'attaccamento a Pitagora (quello del teorema, che qui fondò la sua scuola) e la musica di Rino Gaetano, crotonese doc. Da oggi, a questi tre totem se ne affiancherà un altro, che arriva dalla Croazia e che anziché ascoltare Ma il cielo è sempre più blu ama pogare ai concerti di heavy metal. Si chiama Ivan Juric e ha portato il Crotone a conquistare per la prima volta una promozione in Serie A, con tre giornate di anticipo, grazie al pareggio 1-1 col Modena, dopo il vantaggio emiliano di Luppi pareggiato dal rigore del "senatore" Palladino (un anno fa tra le fila del Parma fallito). Juric è l'unico tecnico in Italia a giocare col 3-4-3. Anzi, l'unico oltre al suo mentore, Gian Piero Gasperini, che lo ha allenato al Genoa e lo ha avuto come assistente a Palermo e all' Inter.

Prima di conoscere Gasperini, però, Juric era già entrato nel cuore di tale Giuseppe Ursino, il ds del Crotone che lo prelevò dal Sibenik (serie B croata) e lo convinse a vestire il rossoblù per 5 stagioni (dal 2001 al 2006). Ursino è per distacco il miglior direttore sportivo d' Italia e da più di vent' anni scopre alcuni dei più interessanti talenti del nostro calcio. Con dieci lire in tasca. Sì, perché da quando i pitagorici rinacquero dopo il fallimento del 1991, Ursino ha rivoluzionato ogni anno la squadra con prestiti, svincolati e rilanci di talenti inespressi, scalando tutte le categorie dalla promozione alla A. Negli ultimi anni sono passati per la Calabria Pellé, Nocerino, Florenzi, Sansone, Cataldi e Bernardeschi, che hanno poi iniziato la loro carriera tra i grandi. Ora, tutta la squadra (età media 25,2 anni) approderà nella massima serie, sempre grazie ai giovani prestiti: il '94 Ricci e il '95 Balasa (entrambi della Roma), Capezzi ('95 della Fiorentina) e Guy Yao (ivoriano '96 dell' Inter). Oltre a loro i veterani Modesto (crotonese, con un passato tra Palermo e Genoa) e Paro, già vincitore del campionato di B con la Juve nel 2006. A trascinare i calabresi, però, sono stati i gol di Ante Budimir, croato pure lui, classe '91 già riscattato dal St.Pauli e autore di 16 gol.

Tutti loro sono i nuovi Carpi e Frosinone, autori di un' impresa che come nelle più belle storie vede lo sport come fonte di rivincita sociale. Prima di arrivare in testa alla classifica di B, infatti, Crotone primeggiava solo in graduatorie meno gratificanti. È la provincia con il tasso di disoccupazione più alto d' Italia (31,46%) ed è all' 89° posto tra le città con l' indice di qualità della vita più alto del Paese, per dirne due. Dopo la rinascita sui campi da gioco, però, calcio e politica mai come in questi giorni sembrano essere così vicini e visto che il 5 giugno ci sono le elezioni comunali i candidati fanno a gara a chi promette di più per aiutare il club a restare in A, partendo dall' adeguamento dello stadio Scida, che dai 9mila spettatori attuali dovrà arrivare a ospitarne 16 mila.

Il presidente Raffaele Vrenna, che nel 2011 ha affrontato un processo per concorso esterno in associazione mafiosa venendo assolto in appello dopo una condanna a 4 anni in primo grado, si dice pronto ad investire per ottenere la salvezza. Grazie pure, chissà, a un amico in Vaticano, quel Papa Francesco che il 20 aprile sventolò una sciarpa rossoblù in piazza San Pietro e che, indicendo un Giubileo straordinario, ha reso ancora possibile il binomio anno santo-promozione che già nel 2000 valse al Crotone l' approdo dalla C1 alla B.

Scandalo hot a Corte, ora Kate trema William perde la testa per un'altra / Chi

Scandalo hot a Corte: c'è una donne che ha fatto perdere la testa a William e Kate trema



Capelli corvini, occhi verdi e labbra carnose. Bella Hadid, la modella americana sorella della famosa “Barbie pop” Gigi Hadid, è lanciatissima nel mondo dello spettacolo. Da quando ha conquistato la copertina di Vogue Turchia, le sue forme stanno facendo impazzire molti billionaire londinesi. Stando a quanto scrive  Dagospia, però, l’estimatore numero uno è anche il più insospettabile degli insospettabili: il morigeratissimo principe William di Inghilterra. Purtroppo per lui la voce è arrivata fino all’orecchio della consorte Kate, che non l’ha presa proprio benissimo. La coppia ha appena festeggiato i cinque anni di matrimonio. Forse Sua Altezza si è già stancato della Duchessa e stia per percorrere le orme “cornificatrici” dei suoi genitori?

Perché siamo destinati a ingrassare: i dieci motivi della "fame perenne"

Perché siamo destinati a ingrassare: i 10 motivi della fame perenne



La maggior parte di noi, purtroppo, ha sempre fame. Il problema della linea assilla quasi tutti, ma pochi riesco ad essere davvero in forma. Ma c'è un decalogo utile, stilato da Leggo.it, che spiega quali comportamenti possono indurre l'individuo ad avvertire il senso di appetito, e quindi si può iniziare ad agire da lì.

Disidratazione. La sensazione di fame compulsiva potrebbe nascondere, in realtà, la richiesta dell'organismo di acqua o comunque liquidi. 

Dormi male. Il poco sonno aumenta la grelina, un ormone che stimola l’appetito, perché l'organismo richiede più energia e non potendola recuperare con il sonno lo fa attraverso la fame.

Carboidrati. Gli zuccheri chiamano zuccheri, oltre a non dare un sufficiente senso di sazietà, carboidrati e zuccheri raffinati, creano anche dipendenza.

Stress. Adrenalina e cortisolo scatenano una maggior domanda di energia per affrontare lo stress sotto forma di fame.

Troppo alcool. Secondo uno studio, dopo aver bevuto alcolici le persone sono più spinte a ingerire cibi calorici.

Poche proteine. Gli alimenti che effettivamente danno un senso di sazietà sono le proteine, come carne, pesce e uova.

Salti i pasti. E' molto meglio non far trascorrere mai più di 4 ore tra un pasto e l'altro, includendo nella dieta anche spuntini a metà mattinata e a metà pomeriggio.

Pochi grassi. I grassi servono in ogni dieta, in limitate quantità, infatti, aiutano a dare un giusto senso di sazietà.

Troppe immagini di cibo. Anche i fattori psicologici scatenano la fame. Ad esempio, guardare in tv un programma culinario. 

Farmaci. Gli antidepressivi e i corticosteroidi aumentano il senso di fame. Praticamente sempre.

Corona fa uscire di testa Cecchi Paone: battuta omosex, rissa al Costanzo Show

Rissa in tv tra Fabrizio Corona e Cecchi Paone: "La tua omosessualità...", Ale si offende e lascia lo studio



E' un Fabrizio Corona Show, con tanto di lite, quello che si vedrà il prossimo 5 maggio su Rete 4 al Costanzo Show. Dopo quasi quattro anni di silenzio Fabrizio Corona torna a parlare in tv e lo fa senza peli sulla lingua. Corona ha ribattuto colpo su colpo alle provocazioni dei giornalisti, raccontando la sua saga giudiziaria e la sua esperienza in carcere. Tra gli ospiti della puntata c'era anche Alessandro Cecchi Paone che, offeso, ha abbandonato lo studio quando Corona ha insinuato che il neo direttore del Tg 4 avrebbe strumentalizzato la propria omosessualità per farsi pubblicità.

Diverbi accesi anche con il conduttore di Quarto grado Gianluigi Nuzzi che, secondo Corona, avrebbe rubato documenti segreti del Papa durante la stesura del suo libro su Benedetto XVI.

venerdì 29 aprile 2016

Napoli: Esclusiva / Intervista al candidato a Sindaco Giovanni Lettieri

Napoli: Intervista al candidato a Sindaco Giovanni Lettieri


di Gaetano Daniele



Incontriamo il candidato Sindaco di Napoli, Giovanni Lettieri. Insieme, cerchiamo di capire le esigenze dei napoletani. dott. Lettieri ci parli del suo programma. 

“Nel programma ci siamo concentrati su dieci temi fondamentali per il rilancio di Napoli. Come testimoniano le cronache quotidiane nella nostra città mancano sicurezza e legalità. Proprio per questo ho inserito tra i punti programmatici l'istituzione di un corpo speciale di Polizia Locale composto da trecento agenti, appositamente addestrati, con presidio h24 in ogni quartiere della città. Accanto è questo sarà necessario un piano integrato di videosorveglianza su tutto il territorio con il rafforzamento dell’operazione Strade Sicure. Per una città sicura. I temi di sicurezza e legalità saranno anche il perno della prima delibera della mia giunta”


dott. Lettieri, inquinamento.

“Per una città che torna a respirare abbiamo previsto l'operazione Aria pulita. Un'azione necessaria, soprattutto considerato che Napoli è tra le ultime città in Italia per qualità dell’aria e tra le prime per emissioni di smog. A differenza di quanto si crede, e cioè che il traffico automobilistico sia la componente più importante dell'inquinamento, è il porto che danneggia maggiormente l'aria di Napoli. Abbiamo infatti deciso che una delle prime cose da fare sia l'elettrificazione del porto. Sul punto sarà necessario far partire la raccolta differenziata realmente. A differenza di quanto ha fatto de Magistris, annunciandola solo attraverso interventi spot. Il 70 per cento in sei mesi che aveva annunciato dopo cinque anni è un misero 22 per cento. I cassonetti spariranno dalle strade e la raccolta differenziata porta a porta sarà attuata in ogni quartiere”.


dott. Lettieri, traffico e viabilità.

“Il traffico è uno dei principali fattori di stress. Lo sblocca traffico che abbiamo in mente prevede il raddoppio del parco autobus. L'esatto opposto di quel che ha fatto l'attuale sindaco. Negli ultimi cinque anni de Magistris ha dimezzato gli autobus e dunque le corse. Noi, non solo le raddoppieremo, dimezzando i tempi di attesa alla fermata, ma acquisteremo autobus ecologici, accessibili ai diversamente abili, e dotati di wi-fi integrata. Altri due aspetti fondamentali sono un piano parcheggi ragionato (penso ad un parcheggio interrato a piazza Vittoria, ad esempio) ed una rimodulazione delle zone a traffico limitato, ascoltando le esigenze di cittadini e commercianti”.


dott. Lettieri, rilancio occupazionale.

“L'assenza di lavoro non è un problema solo napoletano, ma nella nostra città è lacerante. La mia carriera di imprenditore mi fa guardare però in direzione positiva. Tant'è che abbiamo approntato più proposte per affrontare la questione. Penso agli over 50 che hanno perso il lavoro e hanno terminato il periodo di mobilità. Persone fuori dal mercato del lavoro. Per loro ci sarà un reddito di sostegno sociale pari a 600 euro netti al mese per 18 mesi, prorogabile per ulteriori 18 mesi. Questo è un sostegno a chi è andato in difficoltà in età avanzata. Ma io penso molto ai giovani. Penso che sia necessario incentivare il lavoro. Abbiamo calcolato che con l'investimento di tutti i fondi europei disponibili in questo settore sia possibile creare 48mila posti di lavoro in trentasei mesi. Questi investimenti riguarderanno principalmente le periferie, di Bagnoli, il centro storico, il porto e  Napoli Est. Per incentivare il lavoro è necessario incentivare le imprese. Per questo istituiremo una Banca per il Microcredito a vocazione territoriale per la concessione di finanziamenti fino a 60mila euro ad artigiani, commercianti e startup giovanili”

CENTRODESTRA L'ultima chiamata di Silvio: alleati con le spalle al muro

L'ultimatum di Berlusconi agli alleati: la frase che li mette spalle al muro



Parla Silvio Berlusconi. In un'intervista a Radio 1, il leader di Forza Italia spiega cosa è successo, cosa lo ha spinto a cambiare rotta e puntare su Marchini. Precisa: "Bertolaso non l'ho sacrificato, è stato Bertolaso che con assoluta generosità è venuto da me e si è fatto da parte, pur restando a disposizione per una eventuale amministrazione nostra con Marchini". Poi spiega le mosse del centrodestra: "Marchini ha le stesse nostre posizioni moderate e liberali con lui c’è possibilità di vincere".

Poi parla delle critiche da parte degli alleati: "A loro dico che non mi aspettavo tanta durezza, io tanta durezza non l’ho mai praticata tanto meno verso gli alleati. Se restiamo divisi - ha aggiunto - non c'è nessuna possibilità di vincere le politiche. Restando divisi restiamo assolutamente ininfluenti e consegniamo il Paese alla sinistra. Uniti si vince, divisi perdiamo". E ancora: "Non esiste nessun centrodestra possibile e vincente senza di noi. Per vincere dobbiamo ritrovare tutti insieme quei voti moderati che abbiamo smarrito. In altre città andiamo divisi ma si tratta di amministrative e se restiamo divisi non c’è possibilità di vincere le politiche e rischiamo di consegnare il paese al governo di sinistra. Divisi perdiamo. Non c’è un centrodestra vincente senza di noi, sarebbe solo di testimonianza e per vincere invece dobbiamo ritrovare i voti dei moderati". Poi il Cav aggiunge: "Il centrodestra l'ho inventato io, non c'era mai stata una alleanza durata tanti anni e che dura ancora. Siamo insieme dal '94 e solo quando ci siamo presentati uniti abbiamo avuto la maggioranza". E per quanto riguarda  un possibile nuovo patto del Nazareno: "Un nuovo patto del Nazareno? Nulla di più lontano dal vero, noi dobbiamo porre fine al governo di Renzi, un governo illegittimo e abusivo che è contro il voto del popolo. Noi dobbiamo mettere fine all’emergenza democratica quindi una decisione su Roma non cambia questo atteggiamento".

Epidemia: già 45 morti e 3mila contagiati Non andate nel paradiso delle vacanze

A Zanzibar epidemia di colera: 45 morti e tremila contagiati



E' allarme, a Zanzibar, per una epidemia di colera che ha colpito l'isola, meta ogni anno di centinaia di migliaia di turisti provenienti dall'Europa, molti dei quali dall'Italia. Almeno 45 persone sono già morte e circa tremila sono ammalate, centinaia delle quali ricoverate negli ospedali dell'isola. Zanzibar è un'isola a due facce: quella turistica degli alberghi e dei resort e quella dei locali, che vivono in condizioni di estrema povertà. Il governo di Zanzibar ha recentemente preso provvedimenti per arginare l’epidemia, tra cui il divieto di vendita di cibo e succhi di frutta in aree aperte. Il governo ha anche installato diversi campi nelle isole di Unguja e Pemba, per solare i pazienti affetti da colera. Intanto a causa delle forti piogge, i sistemi fognari risultano intasati e questo aggrava la diffusione dell’epidemia. “L’epidemia di colera è minaccia per l’industria del turismo – spiegano – soprattutto in questi mesi quando la stagione turistica entra nel vivo”.

In Europa scatta il terrore nucleare Una pillola a tutti i cittadini: a cosa serve

Belgio: pillola di iodio a tutti i cittadini contro attacchi a centrali nucleari



Tutti i cittadini del Belgio riceveranno pastiglie di iodio, come misura di precauzione in caso di incidenti nucleari. Lo ha annunciato ieri la ministra della Salute, Maggie De Block, citata dai media nazionali. Sinora solo le persone che vivono vicino alle centrali nucleari avevano ricevuto le pastiglie, che agiscono sulla tiroide saturandola di iodio per evitare che venga assorbito quello radioattivo liberato dalle fughe nucleari. Il governo ha accettato di ampliare la misura alla zona compresa fra i 100 chilometri intorno alle centrali nucleari, rispetto ai 20 chilometri attuali, su raccomandazione del Consiglio superiore della salute e dall’agenzia federale di controllo sul nucleare.

In Belgio ci sono due centrali attive, Doel e Tihange, ma la misura si applica anche alle centrali olandese di Borssele e francese di Chooz. Il costo della distribuzione delle pastiglie sarà pagato dalla compagnia Elecrabel, che gestisce le centrali nucleari del Belgio. Recenti incidenti, legati a fissure, negli impianti del Paese hanno suscitato dibattito pubblico e politico anche in Olanda, creando inquietudine in Lussemburgo e Germania.

La sicurezza degli impianti è stata messa in discussione in relazione agli attentati del 22 marzo a Bruxelles. Secondo La derniere heure, un uomo che lavorava come agente di sicurezza in una centrale è stato assassinato due giorni dopo gli attentati e il suo pass per l’ingresso è stato rubato. Inoltre, nel giorno degli attacchi le centrali di Doel e Tihange furono evacuate, mentre due giorni dopo le autorità ritirarono i pass per l’accesso a Tihange a diverse persone e ridussero il personale, rinforzando la sicurezza con guardie private, polizia locale e federale, e militari. Ciò ha fatto pensare che le centrali nucleari potessero essere obiettivo dei piani dei terroristi, che hanno invece attaccato l’aeroporto di Zaventem e la metropolitana di Bruxelles.

Oggi l'incontro tra Verdini e Pd: Denis entra in maggioranza, l'accordo

Oggi l'incontro tra Verdini e Pd: un nuovo Patto, lo scenario



L’incontro è fissato per oggi a Montecitorio.  Da una parte ci saranno il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, i capigruppo Ettore Rosato e Luigi Zanda. Dall’altra ci saranno i rappresentanti di Ala Lucio Barani per i senatori, Francesco Saverio Romano per i deputati e lui, Denis Verdini. Tutti negano che si tratti di un Patto del Nazareno due. Di più, come scrive Il Giornale, Verdini era molto irritato per la fuga di notizie sui giornali che aveva scatenato la minoranza del Pd come Roberto Speranza che su twitter scriveva:  “L' incontro con Verdini è una follia inspiegabile»” E Pier Luigi Bersani: “Verdini in maggioranza? Voglio vedere anche questa!”, sospirava in Transatlantico, inseguito dai cronisti.

Lo scopo dell'incontro -  L’incontro sarebbe stato organizzato dopo la consegna delle firme in Cassazione per il referendum costituzionale prevista per martedì. Come scrive Il Giornale Lo scopo è quello di dare un contentino politico alle truppe di Ala, e dimostrare che - visto che posti e alleanze elettorali, a parte sporadici casi come Napoli, non sono in discussione - almeno sui provvedimenti parlamentari i verdiniani vengono coinvolti nella discussione preliminare. Oggi si chiarirà meglio il ruolo di Ala nell'ambito della maggioranza: ingresso organico o appoggio esterno. 

L'agghiacciante gara tra medici e infermieri sulla pelle dei pazienti: l'assurda sfida

L'agghiacciante gara tra medici e infermieri sulla pelle dei pazienti: l'assurda sfida



"La linea dura, annunciata dal Presidente della Regione, è l’unica possibile. Sono arrabbiato e addolorato perché, al di là delle conseguenze sul piano disciplinare e giuridico, che mi auguro esemplari, siamo anche di fronte al tradimento della deontologia e dell’etica professionale, che per un operatore della sanità è di una gravità assoluta". E’ questo il commento dell'assessore alla Sanità della Regione Veneto Luca Coletto sulla vicenda della "gara" sull’uso e il numero delle cannule per i pazienti che avrebbe visto protagonisti alcuni medici e infermieri dell’Ospedale di Vicenza.

"Una sfida folle, inquietante, via smartphone, a chi riesce a mettere la cannula più grossa, quella che può essere più dolorosa, nelle vene di pazienti ignari" scrive il “Giornale di Vicenza'. "Uno scandalo sul filo di Whatspp", una vicenda che, secondo quanto riportato dal quotidiano, ha portato a due sanzioni e sei archiviazioni nei confronti dei presunti protagonisti.

Sarebbe inaccettabile anche se solo avessero scherzato sul web - dice l’assessore Coletto - ma temo che non sia così. In ogni caso, anche per tutelare il buon nome di decine di migliaia di operatori della sanità veneta che trattano i malati come figli, mi auguro che la cosa possa essere valutata con rigore anche dall’Ordine dei Medici, da sempre insostituibile garante del giuramento di Ippocrate. Per parte mia - conclude - chiedo a queste persone di farsi un profondo esame di coscienza, traendone onestamente tutte le conseguenze del caso”.

Direttore Ulss Vicenza, vicenda grave - "È una vicenda di estrema gravità, al di là del fatto che gli episodi siano effettivamente avvenuti o meno - sottolinea il direttore generale dell'Ulss Vicenza, Giovanni Pavesi -. Non appena ne siamo venuti a conoscenza ci siamo immediatamente attivati, portando avanti con determinazione una doppia azione. Da una parte abbiamo indagato, incrociando date e orari della chat con le cartelle cliniche, per capire se ci sono stati dei comportamenti inappropriati, dei quali non abbiamo trovato riscontro. Ciò nondimeno abbiamo aperto un procedimento disciplinare che si è concluso con rapidità, nei limiti di quelle che sono le prove raccolte".

Isis in Lombardia, arrestati 6 jihadisti Come volevano ridurre i loro figli

Isis in Lombardia, arrestati 6 jihadisti. Il loro piano: che cosa volevano fare



Volevano partire per la jihad nei territori di guerra tra la Siria e l'Iraq. Volevano portare con sé pure i due figli di 2 e 4 anni: una coppia di presunti estremisti islamici, residenti nella provincia di Lecco, è stata arrestata in un'operazione congiunta Ros-Digos, nell’ ambito della quale sono state emesse sei ordinanze di custodia cautelare.

Tra i destinatari della misura restrittiva, emessa dal gip di Milano anche un marocchino di 23 anni, residente in provincia di Varese: il giovane, fratello di un foreign fighter espulso dall'Italia nel gennaio 2015 con un provvedimento emesso dal Ministro dell'Interno per motivi di terrorismo, si sarebbe dovuto unire alla coppia.

Gli aspiranti combattenti erano in contatto con un'altra coppia di coniugi già residenti in provincia di Lecco, partiti verso la regione siro-irachena nel febbraio 2015, anch'essi raggiunti dall'odierno provvedimento cautelare così come una loro congiunta, adoperatasi per mettere in contatto questi ultimi con gli aspiranti combattenti. 

Schettino, via al processo d'appello a quanti anni vogliono condannarlo

Appello per Schettino, la richiesta: quanti anni vogliono condannarlo



27 anni di reclusione e tre mesi di arresto. È questa la richiesta della procura generale di Firenze per Francesco Schettino. Il pg Giancarlo Ferrucci ha chiesto, alla fine della sua requisitoria durante la prima udienza del processo d’appello per il naufragio della Costa Concordia. Il pg ha nuovamente definito le pene dei reati imputati a Schettino, dal naufragio, all’omicidio colposo plurimo, lesioni plurime colpose, abbandono, false informazioni alla Capitaneria.

I reati - ll pg Giancarlo Ferrucci, in particolare, ha chiesto per Francesco Schettino nove anni di reclusione, otto anni di pena base con l’aggravante della colpa cosciente, per naufragio colposo, rispetto ai 5 anni decisi in primo grado dal tribunale di Grosseto; 15 anni per omicidio colposo plurimo e lesioni plurime colpose, con l’aggravante di colpa cosciente, in primo grado non accordata a questa imputazione, rispetto ai dieci anni stabiliti nella sentenza di primo grado. Infine tre anni per abbandono di persone incapaci a bordo della nave (in primo grado, 1 anno). Il pg ha chiesto inoltre tre mesi di arresto per il reato di false informazioni alla capitaneria.

Sondaggi, con Marchini cambiano: chi vince e chi perde le elezioni

Sondaggi, dopo Marchini cambia tutto chi vince e chi perde 



La scelta di Silvio Berlusconi di candidare Alfio Marchini al posto di Guido Bertolaso ha immediatamente scatenato i retro scenisti ma anche quanti si affidano ai sondaggi per le previsioni sul risultato delle elezioni.  Dalle rilevazioni di Ipr Marketing e Tecné è emerso che Alfio Marchini è l’unico ad avere più chance di arrivare a scontrarsi al secondo turno con Virginia Raggi, candidata dei Cinque Stelle.  

I numeri - Secondo le rilevazioni di Ipr Marketing e Tecné diffuse durante la puntata di “Porta a Porta” del 20 aprile scorso con il nuovo scenario che si è delineato con il sostegno di Berlusconi ad Alfio Marchini, il candidato del Pd Roberto Giachetti e la leader di Fratellli d’Italia Giorgia Meloni sarebbero in difficoltà. Per Ipr Raggi è al 26%, seguita da Marchini al 23% che distacca di tre punti sia Giachetti che la Meloni, fermi al 20%, mentre Tecné attribuisce alla pentastellata il 27% e il 21% sia a Marchini che alla Meloni e il 20% al candidato renziano. In entrambi i casi la candidatura di Francesco Storace viene accreditata di 2 punti percentuali ma il leader de La Destra pare propenso ad appoggiare Marchini. Molto alta per entrambi i sondaggi è la percentuale dell’astensionismo (40% per Ipr e 51% per Tecné).

giovedì 28 aprile 2016

Caivano (Na): Esclusiva Consiglio comunale / Querelle in aula tra Ponticelli e Padricelli

Caivano (Na): Esclusiva Consiglio comunale / Querelle in aula Gaetano Ponticelli: "Non accetto lezioni da nessuno"


di Biagio Guerra


Gaetano Ponticelli
Capogruppo Forza Italia

Caivano - Ancora in corso la seduta ma è bastato veramente poco per la bagarre. Dopo che il consigliere comunale della Lista Civica La Svolta, l'Avv. Luigi Padricelli, ha illustrato in maniera forte e poco appropriata le sue ragioni, vecchie di oltre un mese, e dopo aver ripercorso passo dopo passo le motivazioni, inveendo in maniera forte nei confronti di un suo collega di maggioranza, Gaetano Ponticelli, ha chiesto ed ottenuto subito di intervenire. Smontando passo passo le ragioni dell'Avv. Padricelli. "In consiglio comunale si discute di problemi legati al Paese e non di fatti personali, il sottoscritto - continua Ponticelli - non accetta lezioni nè compitini in classe da nessuno". Insomma, si fa sempre più ingarbugliato il percorso della Lista Civica La Svolta. Non era mai accaduto nella storia politica caivanese che un consigliere comunale di maggioranza potesse bloccare sul nascere un consiglio comunale importante per discutere di problemi personali.  

Diocesi di Aversa: Pubblicato il Decreto che riconosce le virtù eroiche del Venerabile P. Sosio Del Prete

Diocesi di Aversa: Pubblicato il Decreto che riconosce le virtù eroiche del Venerabile P. Sosio Del Prete


a cura di Gaetano Daniele


Mons. Angelo Spinillo
Vescovo di Aversa

La Diocesi di Aversa, con viva gratitudine al Signore e alla Santa Chiesa, apprende ieri, 27 aprile 2016, dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, che il Santo Padre Francesco, in data 26 aprile 2016 ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto che riconosce le “virtù eroiche” del Servo di Dio P. Sosio Del Prete, Sacerdote professo dell’ordine dei Frati Minori e fondatore della congregazione delle suore “Piccole Ancelle di Cristo Re”.

Il venerabile P. Sosio Del Prete, nacque in Frattamaggiore il 28 dicembre 1885 e fu battezzato con  il nome Vincenzo. Nel prendere l’abito francescano, il 28 novembre 1901, cambiò il suo nome con quello del Santo Patrono della Parrocchia in cui era stato battezzato. Compiuto il percorso di studi e di formazione, fu ordinato sacerdote il 10 marzo 1910. 

Nello stile proprio della fraternità e dell’obbedienza francescana ha vissuto in diversi conventi della Provincia Napoletana sviluppando una sempre vitale e fedele azione di animazione della spiritualità e della carità verso i confratelli della comunità e verso i poveri e i piccoli che chiamava “le pupille degli occhi di Dio”.

Proprio per rispondere alle tante domande di carità spirituale e materiale che venivano dalle difficili  situazioni in cui viveva tanta gente anche in conseguenza delle due guerre mondiali, in collaborazione con Suor Antonietta Giugliano, già agli inizi degli anni ’30 del XX secolo, fondò la congregazione delle suore “Piccole Ancelle di Cristo Re”. 

Il Venerabile P. Sosio Del Prete muore in Afragola il 27 gennaio 1952, nella’attesa della beata risurrezione, il suo corpo riposa nella cappella della casa-madre dell’Istituto delle “Piccole Ancelle di Cristo Re” in Afragola (Na).      

Napoli: Emilio Fede consegna la tessera di giornalista all'ex Sindaco Pippo Papaccioli

Napoli: Emilio Fede consegna la tessera di giornalista all'ex Sindaco Pippo Papaccioli


di Vincenzo Pecoraro



Ieri mattina a Napoli, presso l’odg Campania, alla presenza dei vertici dell’organismo, tra i quali Mimmo De Falco e Salvatore Campitiello, sono stati consegnati i tesserini di giornalisti pubblicisti a Neo 28 colleghi, tra questi 4 salernitani - Luca Guerrasio di Scafati (mensile Albatros); Letizia Marilina di Albanella (Stile TV) Chiara Pannella di Pagani (Telenuova) e Valentino Brizzi. E’ arrivato, appositamente da Milano, l’ex direttore del Tg1 e Tg4 Emilio Fede, accompagnato dal direttore del Roma, Antonio Sasso, per consegnare personalmente il tesserino di giornalista pubblicista a due suoi amici di vecchia data. Fede ha consegnato la tessera marrone, a Giuseppe Papaccioli ex sindaco di Caivano e famoso giocatore di Basket, medico cardiologo, dirigente Asl, noto alle cronache per aver salvato la vita ad una Convention a Montecatini (causa malore) all'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e a Valentino Di Brizzi, presidente degli industriali del Vallo di Diano, nonché vice coordinatore provinciale di Forza Italia.  A loro dico di usare la stessa coerenza, che hanno usato in politica, anche nel campo del giornalismo. È di essere sempre disponibile e presenti anche alle 2 di notte. Il vero giornalismo si fa cosi.” Le parole di Emilio Fede sono state apprezzate da tutti i presenti, tra cui Federica Arcieri, giovane collega di un emittente di Giugliano, che unitamente agli altri neo pubblicisti si sono voluti far fotografare con Fede. Quest’ultimo ha poi parlato della Pascale, di Mara Carfagna e soprattutto ha parlato molto bene di Vincenzo De Luca, che come sindaco di Salerno “ha cambiato la città realizzando opere importanti che gli altri non hanno saputo fare”. Sulla stessa linea anche Valentino Di Brizzi, sostenendo che Salerno è diventata una città Europea grazie al lavoro svolto dall’attuale governatore della Campania. “Auguriamo ora che le stesse cose fatto per Salerno, siano fatto anche in ambito regionale, cosi da rendere la Campania una regione fiorente dal punto di vista economico, sociale e culturale.

"Vi mostro la prova della sua truffa" Feltri scatenato, Renzi massacrato

"Vi mostro la prova della sua truffa": Feltri scatenato, Renzi massacrato



Vittorio Feltri contro Matteo Renzi. O meglio, contro il referendum costituzionale del prossimo ottobre, una consultazione da azzeccagarbugli. Il direttore, su Il Giornale, ricorda che "non è vero che le riforme in esame aboliscano il biacameralismo perfetto (...). Si limitano a complicarne la struttura, a renderla un labirinto di idiozie". Dunque il dito puntato contro la consultazione: "Domanda, che senso ha chiedere un parere alla gente sulla base di interrogativi che essa non è in grado di decriptare?". Dunque la risposta: "Trattasi di imbroglio, altro che democrazia trasparente". Feltri, insomma, smaschera il premier: "Al referendum confermativo dovremo pronunciarci su un quesito complicato persino per gli esperti. La solita manipolazione per coprire una riforma assurda".

Prince, clamoroso: ecco di cosa è morto La malattia segreta e il rifiuto delle cure

Prince, clamoroso: ecco di cosa è morto. La malattia segreta e il rifiuto delle cure



Prince aveva l'Aids e gli era stato diagnosticato sei mesi prima di morire. Stando a quanto riportato dal National Enquired il cantante, trovato morto lo scorso 21 aprile, avrebbe rifiutato di sottoporsi ad adeguate cure mediche perché pensava che Dio, con le preghiere, lo salvasse. L'autore di Purple Rain era testimone di Geova e aveva contratto l'Hiv negli anni Novanta ma avrebbe sviluppato l'Aids solo sei mesi fa.

Prince è stato trovata morto all'interno dell’ascensore della sua residenza di Pasley Park e secondo una fonte dell'Enquired i medici avrebbero detto che negli ultimi tempi era molto deperito: "Pesava poco più di 36 chili, aveva carenze di ferro ed era molto debole e spesso disorientato".

Berlusconi fa fuori Bertolaso: ritirato Clamorosa scelta: "Chi appoggio ora"

Berlusconi fa fuori Bertolaso: ritirato. Clamorosa scelta: "Chi appoggio ora"



Guido Bertolaso, addio: il candidato più tribolato nella storia recente del centrodestra fa un passo indietro. Non correrà per la poltrona di sindaco di Roma. Silvio Berlusconi, a Palazzo Grazioli, ha deciso: si schiera con Alfio Marchini. Un ulteriore, e previsto, schiaffo a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, sferrato al termine di una ennesime mattinata di passione. Secondo indiscrezioni di stampa, la proverbiale goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbero state le parole dell'ormai ex candidato Bertolaso, che al Corrierelive ha detto che, in caso di sconfitta, si sarebbe speso come assessore del piddino Giachetti o della grillina Raggi. "Questa situazione è diventata insostenibile. Così non possiamo più andare avanti", si sarebbe sfogato Berlusconi prima di silurare Bertolaso.

Da Palazzo Grazioli fonti azzurre hanno spiegato che "la candidatura di Bertolaso è al capolinea" (e lo stesso ex candidato, negli ultimi gironi, ha lasciato intendere di non avere intenzione di proseguire la corsa). A remargli contro, su tutti, la corrente capeggiata da Giovanni Toti, nella quale figurano anche Paolo Romani, la Gelmini e Gasparri. Nelle ultime ore, però, a loro si sarebbe aggiunto anche il sostegno di Maria Rosaria Rossi, vicinissima al Cavaliere. La richiesta, però, era quella di appoggiare la Meloni. Un diktat al quale il Cavaliere non ha voluto piegarsi: non poteva darla vinta a Giorgia e Matteo Salvini. Ma per vincere, Bertolaso andava "eliminato": meglio, dunque, convergere su Marchini, quella che era la prima scelta del leader di Forza Italia (la cui investitura fu però fermata dal no della Meloni). Secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe stato Gianni Letta a non cedere di un millimetro: a più riprese ha ribadito al Cav il suo "no" alla Meloni, sostenendo che fosse meglio prendere le distanze dall'asse Lega Nord-Fratelli d'Italia.

Da questa data la frontiera sarà blindata Lo strappo, l'Austria ci controllerà in casa

Da questa data la frontiera sarà blindata. Lo strappo, così l'Austria ci controllerà in casa



L’Austria mette in pratica quanto annunciato negli ultimi mesi. Con molta probabilità dal primo giugno al valico di frontiera con l’Italia di passo Brennero inizieranno i controlli sulle persone al fine di impedire l’ingresso illegale in territorio austriaco dei migranti in arrivo dall’Italia. La barriera che avrà uno sviluppo di circa 400 metri. Quattro saranno i punti per il controllo, più quello sui treni. Le autorità austriache auspicano di poter iniziare i controlli sui convogli internazionali già in territorio italiano. Sarà chiesto all’Italia se i poliziotti austriaci potranno salire sui treni già alla stazione di Fortezza. Il direttore della polizia del Tirolo Helmut Tomac ha ribadito il possibile intervento dell’esercito e che complessivamente saranno impegnati oltre 250 agenti per i controlli alla frontiera. Lo stesso Tomac ha aggiunto che se l’Italia non dovesse consentire ai poliziotti di salire sul treno già a Fortezza, sarà istituita una fermata obbligatoria per tutti i treni a Steinach causando così pesanti ritardi. Per quanto concerne i controlli stradali, il dispositivo in autostrada scatterà subito dopo la galleria (in territorio italiano) che collega l’Italia con l’Austria. Il traffico sarà fatto rallentare fino ad una velocità massima di 30 chilometri orari e, a sua volta, incanalato su quattro corsie, due per le autovetture e moto, altrettanti per i mezzi pesanti. La polizia austriaca al confine controllerà le persone e, quelle ritenute «sospette», saranno deviate nella vicina area predisposta all’identificazione. Nei pressi dell’area di servizio Rosenberger saranno allestiti due spazi per i controlli su autovetture e uno per i mezzi pesanti. Sula strada statale il controllo sarà unico

"Terroristi nelle case degli italiani" Allarme 007 Usa: dove sono i covi

Allarme attentati in Italia: arrivano gli 007 statunitensi



Gli 007 statunitensi sbarcano in Italia. 40 agenti dell’intelligence americana sono arrivati nel nostro Paese nelle ultime settimane. Lo scopo? “Mappare” i luoghi in cui si trovano profughi e migranti musulmani, dai centri di accoglienza alle moschee, passando per case occupate e associazioni. La paura degli Usa è che, tra i rifugiati, possano nascondersi potenziali jihadisti. L’Italia è a rischio attentati e i servizi segreti americani devono proteggere le loro basi militari, gli interessi economici e i cittadini americani. L’allarme è stato lanciato ieri dal direttore della National intelligence americana, James Clapper: nella nostra penisola, in Gran Bretagna e Germania – scrive il quotidiano romano Il Tempo - esiste un rischio attentati simile a quelli che hanno colpito Parigi e Bruxelles, a causa della presenza di cellule dormienti dell'Isis pronte ad attivarsi.

Alla ricerca di queste cellule, gli 007 passeranno al setaccio tutti i luoghi in cui vivono i migranti: immobili, centri di accoglienza, ricoveri, occupazioni abusive, moschee (ufficiali e non) e associazioni umanitarie. A complicare l’operazione, è il ricambio continuo: spesso i migranti sono solo in transito per l’Italia e si fermano in un posto solo per pochi giorni. I flussi migratori che attraversano il nostro Paese impensieriscono anche il capo della Polizia, Alessandro Pansa, che ieri, durante la sua audizione al Copasir, ha spiegato come il loro intensificarsi abbia spinto le forze di polizia a maggiori controlli alle frontiere e a rafforzare la collaborazione con i Paesi toccati dagli stessi flussi. 98 è il conteggio aggiornato dei foreign fighters partiti dall’Italia, ha precisato Pansa.

Giacomo Stucchi, presidente del Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), non vuole che si creano allarmismi: "Si tratta di un warning generico, privo di riscontri concreti. Del resto tutti i Paesi dell'Occidente sono potenzialmente nel mirino dei terroristi, ed è facile che anche l'Italia lo sia. È necessario essere realisti e confrontarsi con il tema: è giusto portare all'attenzione dei cittadini eventuali criticità ma è altrettanto corretto non generare paure inutili". "Il capo della polizia ha fatto una ricognizione della minaccia terroristica - ha rassicurato Stucchi - e assicurato che tutte le segnalazioni vengono vagliate con estrema attenzione e che c'è un attento monitoraggio di possibili collegamenti con terroristi di altri Paesi di chi sta in Italia e anche di chi fa attività di propaganda e proselitismo".

Mara Venier stufa marcia dell'Isola, devastante sfogo contro il suo show: "Io e Signorini...". La Marcuzzi ko

Venier stufa marcia dell'Isola, devastante sfogo contro il suo show: "Io e Signorini..."



Se lo dice lei. Se lo dice una che dovrebbe parlare solo bene del programma, visto che ne fa parte... Invece Mara Venier è stufa. E' un fiume in piena ai microfoni di M2o ospite di Selvaggia Lucarelli e Fabio De Vivo.  

L'opinionista del reality di Canale 5 L'Isola dei famosi, quest'anno, accusa una certa stanchezza. "Effettivamente è stata un'edizione un po' sofferta. Un'edizione molto diversa da quella dell'anno scorso. La passata edizione è stata divertente, ironica, anche fatta con grande intelligenza da parte di tutti quanti. Quest'anno è un'Isola completamente diversa. E' stata, purtroppo, l'Isola delle polemiche. Mi sono divertita di più lo scorso anno", ammette. 

"Io non amo più le polemiche - continua la Venier  -. A mio avviso questa è stata l'Isola delle troppe polemiche: veleni, cattiverie, polemiche. Tutto questo, poi, arriva anche a noi opinionisti e ad Alessia (Marcuzzi, ndr). Un anno fa io ed Alfonso Signorini avevamo finito dietro un paravento, quasi nudi e con i fiori, ma con tanta voglia di divertirci e con un grande dispiacere che fossimo arrivati alla fine di quell'Isola dei famosi che è stato un grandissimo successo. Quest'anno non vediamo l'ora di finire".

Il principe nei guai: vogliono processarlo Emanuele Filiberto fa infuriare una città

La città di Noto si ribella a Emanuele Filiberto: "La guerra mondiale e il fascismo: tutta colpa sua"



La città di Noto si ribella all'arrivo del principe Emanuele Filiberto di Savoia. Persino gli ex partigiani sono sul piede di guerra. Il principe è atteso come  testimonial della tradizionale "Infiorata" e dovrebbe arrivare in visita il 14 maggio nella Basilica di San Nicolò. 

Ma fioccano le polemiche. Soprattutto dell'Anpi e di Sinistra ecologia e libertà. Emanuele Filiberto, secondo loro, deve rispondere di alcune cose: "ad esempio delle teste mozzate presentate dalla sua famiglia ai sudditi come severo monito in data 1860", come riporta il Fatto Quotidiano, "oppure dei bombardamenti all'artiglieria durante l'assedio nelle quattro giornate di Milano, in data 1898". E ancora: deve rispondere della prima guerra mondiale in data 1915; del fascismo, della proclamazione delle leggi razziali, dei tribunali speciali, intorno fine anni Trenta inizio anni Quaranta". Insomma, un discreto elenco di crimini e fattacci vari.

In una lettera molto dettagliata,  associazionismo e i partiti esprimono il loro astio verso l'erede di casa Savoia e si fanno portavoce del "sentimento di vergogna che assale i cittadini di Noto". Mentre il sindaco della città se ne lava le mani, dicendo di non averlo invitato lui, si individuano i "colpevoli": Francesco Atanasio e Francesco Maiore, delegati delle associazione ordini dinastici di casa Savoia. 

Canone Rai, il cavillo per non pagare Dopo l'ok dei giudici, giallo in bolletta

Canone Rai: via libera dal Consiglio di Stato



Arriva anche il via libera del Consiglio di Stato al canone in bolletta. Dopo essere stato bloccato il mese scorso, il provvedimento diventa operativo e il canone tv da luglio sarà incluso nella nostra bolletta. Il parere favorevole è arrivato dopo che il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiarito, anche se solo in parte, i dubbi sollevati dal Consiglio di Stato il 7 aprile.

Rilievi non accolti - Tra i rilievi che erano stati avanzati, è stato chiarito cosa si intende per apparecchio tv, ma – spiega il quotidiano Repubblica – la definizione è stata scritta in una nota esplicative e non nel decreto stesso (come era stato richiesto dal Consiglio di Stato), lasciando aperta la possibilità di includere tablet, computer e smartphone (che per ora non sono soggetti a canone) in futuro. Per quanto riguarda la richiesta del Consiglio di Stato di ribadire nel decreto che il canone si versa una sola volta anche se ci sono più televisori in casa, il Ministero ha precisato che questo punto si deduce con chiarezza dalla Legge di Stabilità del 2016 che ha varato la novità del canone in bolletta e quindi non è serve riaffermarlo anche nel decreto applicativo. Infine, il Consiglio di Stato aveva invitato a rendere più comprensibile il testo del decreto per un’ampia platea, ma lo Sviluppo Economico non lo ha modificato con la motivazione che si tratta di un atto tecnico. Nonostante abbia dato parere favorevole, il Consiglio di Stato ha rinnovato l’appello ad allegare al decreto, per lo meno, tutte le istruzioni e la modulistica necessarie ai cittadini per invocare l'esenzione dal pagamento quando ne hanno diritto con un linguaggio comprensibile ai non addetti ai lavori.

Rilievi accolti – È stato chiarito che le aziende elettriche concessionarie del canone avranno una compensazione economica. Questa non ricadrà sulla bolletta dei cittadini, ma sarà coperta dai fondi dell'Agenzia delle Entrate in modo forfettario per evitare che le aziende elettriche possano chiedere di più di quanto stabilito. Il ministero ha anche accolto la richiesta del Consiglio di Stato che tutti i dati del cittadino siano trattati secondo la prescrizione del codice della privacy, sotto le istruzioni del garante. È stata anche semplificata la richiesta di esenzione di una delle due utenze per chi ha più di una casa. Infine, il ministero ha promesso una campagna informativa più capillare per spiegare bene ai telespettatori italiani i loro nuovi diritti e doveri.

Pensioni, ecco come andarci prima Due soluzioni per uscire dall'incubo

Pensioni, ecco come andarci prima. Due soluzioni per uscire dall'incubo



Con un sentimento misto di panico e rassegnazione, i giovani lavoratori italiani aspettano entro la fine di questa settimana l'arrivo della famigerata busta arancione dell'Inps, la lettera che dovrebbe chiarire il futuro previdenziale e, per chi può, dare l'opportunità di migliorarlo. Per questa prima tornata sono attese circa 150mila lettere, anche se la macabra sorpresa è stata già rovinata dal presidente dell'istituto di previdenza, Tito Boeri, che ha profetizzato per i nati negli anni Ottanta una prospettiva di fine carriera non prima dei 75 anni.

Lo studio - La 50&Più Enasco, il patronato di Confocommercio, ha realizzato delle simulazioni sui profili più comuni, tenendo insieme nella categoria "giovani" i lavoratori tra i 25 e i 40 anni, quelli insomma che in teoria sarebbero più penalizzati. Come riporta il Messaggero, emerge una durissima sentenza sull'analisi di questi profili, che si spera riescano a evitare eccessivi periodi di contratti precari e dinamiche retributive discontinue: le future pensioni raggiungeranno al massimo la metà del reddito o qualcosa in più. La sorte peggiore tocca ai lavoratori autonomi, in particolare artigiani e commercianti. Chi oggi a 40 anni ha alle spalle fino a 20 anni di contibuti versati, potranno sperare di intascare il 50% del proprio reddito nell'assegno della pensione, ma non prima dei 70 anni.

Le alternative - I calcoli dell'Inps solo in pochi e fortunati casi porteranno notizie rassicuranti. Per questo al lavoratore non resta che armarsi di tanta pazienza e valutare, magari assieme a consulenti esperti, quale sia la soluzione più aderente alla propria realtà per ammortizzare la batosta previdenziale, e chissà anticipare la fine del lavoro a un'età in cui ancora la ragione lo accompagna. Resta ancora l'incognita della riforma che il governo sta valutando sull'obbligo di aderire ai fondi pensioni, che in prospettiva potrebbero diventare più convenienti con un aumento della deducibilità sui versamenti.

LA GIANNINI CONDANNATA L'ultimo disastro del ministro: cosa ha fatto, quanto paga

La Giannini condannata, l'ultimo disastro del ministro: cosa ha fatto, quanto paga


di  C.MA.



Ora la sentenza è arrivata ed è una sentenza di condanna. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini dovrà pagare 9.187 euro all’Università per stranieri di Perugia per il danno arrecato, quando era rettore dell’ateneo, con una delibera che risale al giugno 2008. Circa 50 mila euro complessivi dovranno versare a vario titolo altri undici tra responsabili amministrativi e consiglieri di amministrazione. Lo ha deciso la Corte dei conti dell’Umbria. Una sentenza contro la quale i condannati, compresa la stessa Giannini, proporranno appello.

Al centro del procedimento c’è appunto la delibera con la quale l’Università aveva approvato lo schema di contratto per prendere in affitto alcuni locali da destinare alla realizzazione di un centro ricreativo per gli studenti. Struttura che però non venne realizzata. Secondo la procura contabile (che aveva quantificato in circa 340 mila euro il danno complessivo) la delibera era espressione di una scelta definita chiaramente «incongrua e antieconomica» per un immobile «che sarebbe stato utilizzato solo in minima parte per esigenze istituzionali». Insomma, uno spreco per via di un mancato utilizzo. Per inciso, a questa vicenda si collegherebbe anche una gestione poco attenta anche di altri locali, presi in affitto e poi subaffittati a studenti che non hanno mai pagato.

I vertici dell’Università perugina (tra cui l’attuale rettore Giovanni Paciullo, all’epoca nel consiglio d’amministrazione) hanno sempre sostenuto la correttezza del proprio operato. Al termine del giudizio la Corte dei conti pur «nel rispetto del merito della scelta dell’Università per Stranieri di locare l’immobile» ha ritenuto che questa esprima «un grado di attenzione, avvedutezza, prudenza e massimizzazione valutativa degli interessi pubblici perseguiti non adeguato all'importanza degli interessi stessi». Da questa valutazione è scaturita la decisione di condannare i convenuti in giudizio a somme che vanno dai 3 mila e 900 euro dei componenti del consiglio d'amministrazione ai poco più di 9 mila euro dell’ex rettore, ossia la Giannini.

Il legale del ministro, l’avvocato Luigi Medugno, esprime «moderata soddisfazione perchè la sentenza già recepisce molti argomenti della difesa». E continua a sostenere «l’assoluta correttezza dell’operato» della sua assistita. «Siamo certi che non ci siano comportamenti da sanzionare e per questo faremo appello contro la decisione che comunque già ridimensiona molto il danno contestato», ha aggiunto l’avvocato, il quale poi ha dichiarato che la Giannini, rispetto alla vicenda, «è serenissima». La contestazione «si riferisce solo all’approvazione della delibera e non ai fatti successivi», ha sottolineato a sua volta l’avvocato Mario Rampini, legale di molte delle persone coinvolte.

Anche il rettore Paciullo dichiara che continua «a ritenere che l’unanime decisione assunta dal consiglio d'amministrazione fu dettata dalla necessità ed urgenza di destinare agli studenti spazi in un immobile, per la restante parte, già di proprietà dell’Università per Stranieri». La conseguente delibera «con cui venne deciso di affittare i locali era pienamente legittima».