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domenica 4 dicembre 2016

Mps, l'ago della bilancia di fine anno Perché dipende tutto dalla banca

Mps, l'ago della bilancia di fine anno: perché dipende tutto dalla banca


di Buddy Fox



Nuvole nere sopra Roma, cielo di piombo sopra Piazza Affari, nel nostro paese il tema del referendum è diventato ossessivo, fintanto noioso. Una cacofonia di opinioni che sembrano avere come unico fine, quello di confondere e distrarre dal vero problema del nostro paese: le banche, sempre loro.

-99% per MPS, -97% per Unicredit, sono numeri che pesano più di un Sì o di un No, sono numeri che misurano le grandezze delle perdite subite dalla nostra finanza e dalla nostra economia. Sono numeri che fanno capire il perché di tanta ingerenza da parte della stampa internazionale nei confronti del nostro paese.

La pulce me l'ha messa l'ultimo articolo del Financial Times, quello in cui si definiva l'esito del referendum come possibile causa di fallimento per il nostro sistema bancario. Una scusa, quell'articolo, che ha scatenato ulteriori vendite. Vendite che si sono arrestate il giorno successivo, senza nessuna apparente motivazione, tanto da farmi pensare che l'articolo del FT fosse strumentale ad ottenere uno scopo. La mia idea: chiusura totale delle posizioni al ribasso, con lauti guadagni (targati USA e UK), e apertura di posizioni al rialzo, sia sulle banche che sull'Italia intera pronti a sfruttare una possibile euforia.

Anche se dovesse vincere il NO? A me sembra che un esito negativo per il governo sia ormai scontato dalle borse, è invece il miraggio del Sì un'ipotesi per nulla considerata e che quindi potrebbe far scattare un rialzo prodigioso.

Ma più dell'esito elettorale, è un altro l'evento che attendono i mercati e che casualmente si verifica in coincidenza, ed è quello relativo all'aumento MPS. Aumento che ha come preambolo la conversione dei Bond, procedura che ha avuto inizio lunedì, proprio il giorno della pubblicazione da parte del FT dell'articolo allarmante sulle nostre banche. Guarda che coincidenza!

Una spallata per spaventare e far scappare il parco buoi? Guarda caso il giorno successivo MPS vola, senza apparente motivo. La banca da questa conversione si aspetta di raccogliere 1,5 mld, e ha già in tasca i 400 ml di Generali. Ogni euro in più sarà fieno per il Toro.

Mps sarà l'ago della bilancia per un fine d'anno da urlo, resta solo da decidere se sarà un urlo di gioia o di dolore.

PIAZZA AFFARI: il giorno del "giudizio universale" (4/12) sembra spalancare i cancelli del Paradiso. Per la prima volta vedo stagliarsi nitidamente una prateria per il toro (rialzo), in fondo un bell'albero di Natale. Sarà rally? E' rischioso, lo so, ma è il momento di andare long.

PETROLIO: l'ostinata caccia dei cigni neri, mi sembra un esercizio inutile quanto deleterio. L'ha dimostrato l'ultimo OPEC, dove molti dal "nulla di fatto" si attendevano la scusa per vendere tutto, salvo poi disattendere il pessimismo. Questo è l'anno dei "Trumpolini" e non dei trabocchetti.

GOLDMAN: qui è tutta un'altra musica, siamo quasi ai massimi della grande bolla 2008. I "dominatori dell'universo" sono tornati, e ora sono ufficialmente anche padroni nel governo. La festa continua!

ALERION: non sono Babbo Natale, non faccio regali. Niente Opa, io tengo.

FIAT: sempre più strong buy!

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