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lunedì 13 aprile 2015

L'intervista a Flavio Viani - "Quella gita pagata dalla Coop rossa per comprare i vini di D'Alema"

Il consigliere comunale: "La gita della Coop rossa per comprare i vini di D'Alema"

Intervista a cura di Giacomo Amadori 



L'umbro Flavio Viani, 62 anni, giornalista pubblicista e centralinista nel locale ospedale, a Concordia sul Secchia, paesone della Bassa modenese di 9 mila abitanti scarsi, è una mosca bianca. Non tanto per i natali (è originario di Città di Castello), quanto per le idee politiche: è infatti l' unico consigliere di centro-destra del Comune dove nel 1899 è nata la Cooperativa di produzione lavoro (Cpl) sotto inchiesta a Napoli.

Viani non sembra stupito per quello che sta accadendo.

«Non immaginavo che girassero mazzette, ma i rapporti con la politica qui da noi sono sotto gli occhi di tutti». 

Conosce personalmente qualcuno degli indagati? 

«Beh, Maurizio Rinaldi, l' amministratore delegato della Cpl distribuzione. Tra gli arrestati è lui è il concordiese doc. Alle ultime elezioni l' ho pure incrociato ai seggi. Io ero il rappresentate di lista del Pdl e lui del Partito democratico. Quello del rappresentate di lista è un ruolo umile, da ultima ruota del carro, ma Rinaldi, anche se era diventato un top manager dentro al partito accettava di fare la manovalanza. Mi risulta anche che collaborasse alle feste dell' Unità». 

Rinaldi è un renziano? 

«Qui i renziani non esistono o per lo meno non si dichiarano. Sono tutti dalemiani o bersaniani. Uno degli ultimi sindaci era stato in Urss e aveva studiato alle Frattocchie, la storica scuola quadri del Partito comunista italiano». 

La Cpl fa politica a Concordia? 

«Da quando sono consigliere comunale, dal 1999, molti candidati del Pd, già Ds, sono espressione della coop. Persino il vicepresidente è stato consigliere comunale della sinistra. E sono di Cpl l'attuale assessore al commercio e alla promozione territoriale e due consiglieri comunali, tra cui il capogruppo del Pd. Prima delle elezioni la coop organizza un incontro pubblico di tutti i candidati con i soci-dipendenti. In quell' occasione l' amata azienda fa sapere che cosa si aspetti da loro. Però io non ho mai accettato l' invito. Lunedì presenterò un' interrogazione in consiglio per sapere se sia vero che anche il Pd locale abbia ricevuto finanziamenti dalla cooperativa…». 

L' ex presidente Roberto Casari si interessava della politica locale? 

«Sicuramente sì. In concomitanza con la stesura del piano regolatore è stato avvistato in auto insieme con sindaco e assessori mentre faceva il giro del paese. Probabilmente per dare qualche buon consiglio. Quel che è certo è che l' albergo costruito da Cpl per i suoi ospiti in prossimità dello stabilimento sarà servito da un casello autostradale ad hoc inserito nell' attuale progetto della Cispadana. È una variante che abbiamo votato in consiglio comunale». 

Quanto conta la Cpl a Concordia? 

«Tantissimo. È come una mamma. Tutte le famiglie hanno almeno un dipendente della coop. E quando Casari se ne è andato in pensione ha fatto due feste. L' ultima due giorni prima di essere arrestato». 

Ai dipendenti i cesti con il vino di Massimo D' Alema li hanno regalati davvero?  

«Un mio amico ha il figlio che lavora in Cpl: le bottiglie a Natale gliele hanno donate sul serio. Ma le dirò qualcosa di più. L' anno scorso la coop ha mandato un gruppo di dipendenti in gita al Vinitaly con i biglietti gratuiti. 

Sa in quale stand li hanno spinti a comprare il vino? Mi lasci indovinare: in quello di D'Alema? 

«Esattamente. Hanno fatto anche una bella foto di gruppo con l' ex premier e l' hanno messa su Facebook. Vicino a D' Alema e alla moglie Linda Giuva si distinguono sorridenti un assessore e un ex assessore del Pd, entrambi dipendenti Cpl». 

In Comune in questi giorni si è discusso dell' inchiesta di Napoli? 

«Per niente. Ma, le posso dire, che il 2 aprile, subito dopo gli arresti, la giunta ha trovato il tempo di far approvare una delibera riguardante l' apertura di un' apposita area per i defunti musulmani dentro al nostro piccolo cimitero. A Concordia ci mancava solo questo». 

Il don Camillo di Concordia che cosa ne pensa? 

«Si chiama don Franco e non mi risulta abbia protestato». 

Che rapporti ha con la coop? 

«Ottimi. La parrocchia ha scelto per l' approvvigionamento del gas proprio la Cpl e don Franco viene invitato tutti gli anni per il rito della benedizione pasquale nello stabilimento, ricevendo legittimi contributi dalla Cpl per le attività parrocchiali, tutti registrati nel bilancio pubblicato sul giornalino della chiesa. Don Camillo e Peppone a Concordia vanno a braccetto. Del resto Casari ai pm ha dichiarato che il libro di D' Alema e quelli degli altri politici lui li mette sul comodino dell' albergo "come la Bibbia"». 

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