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martedì 16 dicembre 2014

Renzi ha rotto tutti: parla d'Europa nessuno l'ascolta / Foto clamorosa

Renzi: o cambiamo direzione all'Europa o la perdiamo




Nessuno lo ascolta più. Sarà perché parla di Europa o perché fa l'ennesima autocelebrazione, ma Matteo Renzi, a Montecitorio, è solo. Molti i banchi vuoti, questa mattina, per l'intervento del premier che riferisce sul Consiglio europeo del prossimo 18 dicembre. A sentire cosa dice ci sono meno di cento deputati. Presenti solo i rappresentanti del governo: il ministro dell'Interno Angelino Alfano, quello delle Riforme, Maria Elena Boschi e Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, più uno stuolo di sottosegretari. 

Nuova Europa - Prima Renzi, completo blu e camicia bianca, si è fermato alla buvette per un cappuccino con la Boschi, Poletti e il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi. Poi il discorso, a nessuno. "Siamo in una fase in cui l'Europa è a un bivio", ha detto Renzi citando una frase pronunciata da Luigi Einaudi nel 1947: "Se non sapremo farci portatori di un ideale umano noi siamo perduti". "Possiamo vivere la fase che si è aperta con il rinnovo delle elezioni e con il semestre di presidenza italiana come un'occasione per dire che o torniamo all'ideale o rischiamo tutti noi di aver perduto l'Europa". Per questo la politica "deve fare il suo mestiere e non lasciare l'Europa ai tecnocrati". E sarà il 2015 a dirci se la politica economica dell'Europa unita sarà finalmente centrata sulla crescita o continuerà ad essere una via di mezzo spuria. Credo e spero che con l'aiuto di tutti, anche con quello dei parlamentari italiani, si torni a guardare verso l'Europa della crescita e non solo verso l'Europa dell'austerity».

Pentastellati - Renzi si è anche appellato al Movimento 5 stelle: "Abbiamo bisogno anche di voi. Questo Parlamento non può vedere buttata via l'occasione di una forza politica importante in una discussione tutta interna e sterile". Altrimenti, ha concluso, "continuerete a perdere deputati e senatori e a fare liste di proscrizione. Non andrete da nessuna parte".

Olimpiadi - "Sentirsi dire che l'Italia non può fare le Olimpiadi, frustra le speranze dei nostri concittadini", ha sottolineato il presidente del Consiglio. "Se c'è chi ruba va in galera, si persegue e si va avanti senza ricorrere alla rinuncia. Se c'è chi ruba, bisogna avere il coraggio di mandarlo in galera e di alzare le pene per evitare i patteggiamenti e di insistere su una idea che chi fa politica prova a proporre un sogno per il Paese". E le Olimpiadi in Italia, ha concluso, "sono un sogno, un progetto che deve essere rigoroso, tenace e di alta qualità". 

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