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mercoledì 19 novembre 2014

De Sica: "Cafona mezza calzetta". Selvaggia lo demolisce: "Figlio di papà, raccomandato". Poi lo sbugiarda: "Cinque anni fa..."

Selvaggia Lucarelli demolisce Christian De Sica: "Io mezza calza? Pensa ai fatti tuoi, figlio di papà col master in bon ton"




Giorni di polemiche incrociate, per la nostra Selvaggia Lucarelli, che risponde colpo su colpo. Tutto parte dall'incrocio in teatro con Toni Servillo ed Emis Killa, tutto nasce dalla spocchia dell'attore che rifiuta una foto con un giornalista di Dagospia perché "io non voglio essere associato a certa gente", dice, e la "certa gente" sarebbero Selvaggia ed il rapper. "La notiziola esce su Dagospia - scrive Lucarelli su Facebook - e fin qui taccio". Chi invece non ha taciuto, ancor prima del post su Facebook della Lucarelli, è stato Christian De Sica, che ha deciso di scendere in campo in favore di Servillo e per dire la sua sulla polemicuccia in libreria. Scrive solenne il De Sica: "Servillo è un grande attore il resto è solo niente. E devono imparare a vivere, non siamo stanchi di Servillo siamo stanchi dei maleducati. Servillo è un gran signore e la Lucarelli è quello che è... Sicuramente saranno stati maleducati e chiassosi come sempre. Pensa tu se Servillo rosica... casomai è quella mezza calza che si ostina a voler fare un mestiere che non le appartiene".

Mister sobrietà - Livore da record, dunque, per De Sica, che si erge a giudice, dà della "cafona" alla Lucarelli, le rinfaccia di essere una "mezza calza" e la accusa di fare un lavoro che "non le appartiene". A questo punto, anche Selvaggia decide di non tacere più. Come detto, la demolizione controllata del De Sica va in scena su Facebook, dove premette: "Dunque. Su Servillo mi limito a dire che si conferma quello che è: un gigante di attore e di antipatia". Ma il problema, ricorda, non è Servillo. "Il problema è De Sica. Lui arriva, non interpellato, e dall'alto del suo master in bon ton decide che Servillo è un gran signore e dà dei chiassosi e maleducati a me e ad Emis. Lui, che come noto ha fatto della sobrietà e del garbo la sua ragione di vita".

Che fatica, Christian... - Selvaggia rincara: "Mio caro De Sica, io sono figlia di una casalinga e di un amministratore di quartiere. Mi mantengo dall'età di 19 anni. Mi sono guadagnata e sudata tutto. Che un figlio di papà ormai papà a sua volta e a momenti pure nonno, abbia queste uscite livorose che nascono da chissà quale contenzioso irrisolto suona piuttosto ridicolo". La Lucarelli, dunque, punta il dito: "Pensi alla sua fortuna De Sica. Al suo lavoro, non al mio, fatto di porte spalancate grazie al peso specifico del suo cognome e costellato da faticosi viaggi in giro per il mondo con donne meravigliose e l'onere di imparare battute impegnative quali: L'uomo, che essere meraviglioso: una bella pisciata, una bella cacata e ti riconcili con il Creato! (citazione da un cinepanettone)".

Chiavi interpretative - Infine, Selvaggia, dopo aver risposto - nel merito - a tutti gli insulti di De Sica, offre ai lettori anche un chiave interpretativa del livore che mister Cinepanettone nutre nei suoi confronti. E scrive: "Ah, un'ultima cosa. In un ulteriore commento il signor De Sica afferma anche di non leggermi. Mi legge eccome, signor De Sica. Nel 2009 chiamò i vertici di un'azienda con minacce di andare per vie legali per un mio pezzo su Italia Oggi che non le era piaciuto - ricorda -. Sono passati 5 anni ma vedo che non le è passata. Si tranquillizzi, che certi reati cadono in prescrizione. Non le hanno dato il 41 bis per Natale in India, per cui sia meno severo chi commette peccati veniali".

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