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mercoledì 8 ottobre 2014

Spararsi in vena il sangue infetto d'Ebola e diffondere il virus nelle nostre capitali: il piano di morte dei tagliagole islamici

Il piano dei terroristi islamici: iniettarsi sangue infetto d'Ebola e contagiare le capitali europee




Virus Ebola e il terrorismo islamicodell'Isis: le due minacce globali che in questi mesi stanno terrorizzando l'Occidente pronte a unirsi nei prossimi mesi in un'unica e terribile strategia del terrore. Sarebbe infatti pronta la nuova campagna mediatica dei miliziani islamici: mostrarsi in video mentre si iniettano sangue infetto e farsi quindi riprendere in luoghi europei ad alta concentrazione di persone, come stadi, centri commerciali o musei delle principali capitali, Italia compresa. La strategia sarebbe stata elaborata in Sierra Leone, il Paese africano dove l'incidenza del virus è maggiore, circa un mese fa: è stato attaccato un presidio sanitario, e i medici tenuti in ostaggio sono stati interrogati sul virus, sulle modalità di contagio e sulle possibilità di utilizzare sangue infetto per una sorta di "guerra batteriologica".

Strategia studiata da tempo - E' comunque da nove mesi che i terroristi islamici starebbero studiando questa nuova strategia per la loro guerra contro l'Occidente. A gennaio, in un covo tra Siria e Turchia, è stato ritrovato un computer che conteneva, tra le migliaia di file, anche numerosi testi relativi alla fabbricazione di bombe e armi biologiche. Ad agosto invece, durante un raid, è stato ritrovato un altro computer contenente file e studi sulla peste bubbonica. Intanto i governi europei stanno già correndo ai ripari, e stanno diffondendo una circolare operativa sulle procedure da attivare per contrastare la diffusione della malattia. In Italia è stato presentato un documento di ventuno pagine: "Malattia da virus Ebola, Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale". 

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