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domenica 19 ottobre 2014

L'urlo della Lega Nord: "Stop clandestini" Dal corteo antagonista minacce e insulti

Milano, Lega Nord in piazza: la minaccia del contro-corteo dei centri sociali



A Milano scende in piazza - pacificamente - la Lega Nord, sotto all'insegna "Stop all'invasione", il Carroccio dunque in prima linea nella lotta all'immigrazione. Ma già prima di arrivare a Milano, i leghisti sono finiti nel mirino di antagonisti e centri sociali: a Genova un pullman di leghisti in partenza verso milano è stato preso d'assalto da un gruppo di contestatori, episodio denunciato dal consigliere ligure del Carroccio, Francesco Bruzzone, che si trovava a bordo. "Evidentemente - ha affermato - questo è il loro concetto di democrazia. Ormai ci siamo abituati".

Odio sinistro - Ma l'assedio è continuato anche a Milano, dove sinistra e centri sociali si sono radunati nella contromanifestazione "Chi ama la libertà, odia il razzismo". Tra i sostenitori il gruppo di "L'altra Europa con Tsipras", il centro sociale "Il Cantiere" e i comitati degli abitanti di San Siro. Tra gli striscioni si leggeva "stop Lega Nord", "Slegala mente", "Milano nazisti no grazie". Vien da chiedersi, però, chi sia il vero razzista: i leghisti che manifestano pacificamente o chi, invece, li insulta e scende in piazza soltanto per manifestare contro il corteo leghista? Nel contro-corteo anche una sagoma di Matteo Salvini, Mario Borghezio e Roberto Maroni, quest'ultimo rappresentato con il simbolo dell'euro nelle lenti degli occhiali e una cravatta firmata "ladro".

Casapound - Da par suo, il segretario del Carroccio Salvini, si è limitato a ricordare che quello di questo sabato "è un corteo pacifico e democratico, c'è anche gente di sinistra che non vuole l'immigrazione clandestina. Oggi è la svolta della gente perbene". Salvini ha risposto così a chi gli chiedeva un commento sulla presenza di centinaia di militanti di Casapound al corteo, una presenza che aveva preoccupato anche parte dei dirigenti leghisti. In strada, poi, quello di Salvini è stato un vero show: acclamato dai manifestanti, che lo abbracciavano, e lo definivano "santo" e "capitano". In testa al corteo, Salvini spiegava che "Mare Nostrum alimenta il razzismo, gli scontri nelle perifierie. Secondo i dati del ministero dell’Interno, veri rifugiati sono il 10% di quelli che fanno domanda. Quella di oggi è una manifestazione pacifica a volto scoperto di gente per bene che dice che la gente va aiutata a casa sua e che prima vengono gli italiani. L’immigrazione clandestina è sbagliata con qualunque mezzo, i confini vanno difesi e l’immigrazione va controllata, regolamentata e limitata. Oggi siamo in tanti perché la gente non ne può più, sono arrivati anche da Reggio Calabria"

Scintille - Si sono poi registrati momenti di tensione quando i due cortei sono arrivati a poche centinaia di metri di distanza. Come previsto, la manifestazione degli antagonisti è arrivata intorno alle 18 in piazza Santo Stefano, dove però non c'era lo spazio per disporre i partecipanti, nel corso della manifestazione saliti fino a circa 4mila. La testa del corteo si è poi schierata all'incrocio tra piazza Duomo, dove finisce la manifestazione della Lega e da dove interviene Salvini, e via Larga, davanti a un cordone di poliziotti e finanzieri in assetto anti-sommossa.

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