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lunedì 21 luglio 2014

Il redditometro non basta Ecco le nuove armi del fisco per salvare Renzi e il governo...

Fisco, ecco i nuovi strumenti anti-evasione



Il redditometro non basta. Il Fisco adesso vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani puntando tutto sulla tracciabilità di pagamenti e fatture.  

Secondo quanto racconta il Sole 24 Ore, il nuovo rapporto "sulle strategie di contrasto all'evasione fiscale" che secondo il decreto Irpef (che chiede appunto i 2 miliardi) il Governo avrebbe dovuto presentare alle Camere entro fine giugno è  pronto, e certificherà l'esigenza di un cambio di passo rispetto a un 2013 piuttosto deludente. In sostanza il redditometro è stato un vero e proprio fallimento. Palazzo Chigi è con l'acqua alla gola. Renzi e Padoan cercano fondi freschi per dare ossigeno alle coperture per il bonus Irpef da 80 euro. 

I nuovi strumenti - Le coperture in parte potrebbero arrivare dalla lotta all'evasione ed è per questo motivo che l'esecutivo ha studiato nuove misure da applicare subito. Il filone considerato più promettente, anche alla luce dell'uscita del redditometro dalla rosa degli strumenti anti-evasione è la tracciabilità di pagamenti e fatture. Nella cassetta degli attrezzi del fisco c'è già una norma scritta nel decreto del Fare (articolo 50-bis del Dl 69/2013), ma ancora da definire sul piano attuativo, che consentirà alle partite Iva di comunicare quotidianamente alle Entrate, dal 1° gennaio prossimo, le fatture di acquisto e vendita, in cambio di un pacchetto corposo di semplificazioni sugli altri obblighi fiscali. Con questo strumento dovrebbe ripartire la sfida per far riprendere ritmo a una lotta all'evasione che ha mostrato qualche segno di stanchezza. 

Il fallimento del redditometro - Sul banco degli imputati da parte dell'Agenzia delle Entrate c'è il redditometro fortemente voluto da Attilio Befera. Sempre secondo quanto racconta il Sole 24 Ore, il flop è dovuto alle modifiche prodotte dai rilievi del garante della Privacy, che hanno portato per esempio a escludere dal nuovo accertamento sintetico le spese correnti determinate solo con la media Istat . Ora l'Agenzia sta gestendo un altro strumento di pressione sugli evasori, l'archivio dei rapporti finanziari, da cui molto invece ci si attende. Intanto è stato ultimato da parte di banche e intermediari finanziari l'invio dei dati dei conti correnti e degli altri rapporti finanziari intestati ai loro clienti nel 2011 e nel 2012. Si tratta di informazioni dai quali l'Agenzia sulla base di determinati indici di anomalia potrà estrarre liste di contribuenti sospetti da sottoporre a controllo.

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