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venerdì 21 marzo 2014

Cardito (Na): Ci lascia Pietro Gervasio, la fatalità lo ha sottratto all'affetto dei cari

Cardito (Na): Ci lascia Pietro Gervasio, la fatalità lo ha sottratto all'affetto dei cari

di Mario Setola 


Pietro Gervasio
scomparso tragicamente
in un incidente stradale 
La fatalità lo ha sottratto all’affetto dei propri cari, la burocrazia, a volte fin troppo cavillosa, per poco non gli consentiva neppure i funerali al proprio paese. Stiamo parlando del 45 enne carditese  Pietro GERVASIO, coinvolto in un sinistro letale sull’Autostrada del Sole, lo scorso 6 marzo. L’uomo, che viaggiava in qualità di trasportato a bordo dell’ autotreno Scania di proprietà di DEL PRETE Tommaso di Frattamaggiore e condotto da Vitale Pasquale di Crispano, per cause ancora da accertarsi, è rimasto schiacciato nell’abitacolo, dopo che il grosso mezzo si era completamente ribaltato a seguito di continui e ripetuti urti contro il guardrail dell’autostrada. L'autotreno infatti, (con rimorchio) per cause ancora al vaglio degli inquirenti, andava a sbattere con la sua fiancata sinistra  prima sulla barriera centrale e poi per l'urto e per il peso si rovesciava sul lato destro strisciando per metri lungo la carreggiata dell'A1. Già durante i primi soccorsi, le condizioni del Gervasio erano apparse gravissime. Il 45 enne infatti, restava incastrato tra le lamiere del tir, e solo grazie all'intervento dei Vigili del fuoco e della P.S di Fiano Romano,  riusciva ad essere estratto. Trasportato d’urgenza all'Ospedale GEMELLI di Roma, nonostante i tentativi estremi e lunghissimi per tenerlo in vita, è deceduto la sera del 14 marzo. Ben otto giorni dopo lo schianto. La Procura di RIETI aveva aperto un  fascicolo per accertare le responsabilità, e quindi, l’Ospedale romano Gemelli, metteva la salma a disposizione del P.M. dr.ssa Cambi,  per gli accertamenti. Da lì gli assurdi problemi fatti di competenze, burocrazia e carte bollate, che hanno reso un momento già drammatico di per sé, una vera e propria odissea per la sfortunata famiglia Gervasio. Il problema era: come "liberare" la salma per i solenni funerali in paese? Eh si, perché il problema era legato alla competenza. da una parte vi era la competenza territoriale della Procura di Rieti per il sinistro e dall'altra la competenza dell'Ospedale Gemelli di Roma. Solo dopo svariate peripezie, e grazie all’intervento del legale Paolo Granato del foro di Napoli, la famiglia del Gervasio per accorciare i tempi è riuscita a chiedere alla Procura di Rieti di effettuare una rogatoria presso la Procura di Roma, dove finalmente il P.M. di turno incaricato,  in data 19 marzo affida l'incarico per l'autopsia al medico-legale dr. De Giorgio dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto di Medicina legale. Quindi, soltanto oggi (21 Marzo), la famiglia Gervasio molto conosciuta in paese per la generosità che l’ha sempre contraddistinta e la dedizione al lavoro (autotrasportatori da generazioni), potranno salutare per l’ultima volta il povero Pietro, che lascia la moglie Del prete Rosa e tre figli. “è stato un esempio come figlio, marito e padre. Ha sempre lavorato per crescere nel miglior modo i figli” così lo ricordano gli amici, che aspettavano da settimane la possibilità di tributargli l’ultimo saluto, alla presenza delle autorità cittadine ed in una gremita chieda si Sant’Eufemia durante il rito che sarà officiato da Don Vincenzo Marfisa.


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