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venerdì 28 febbraio 2014

Renzi completa squadra di governo: 35 sottosegretari e 9 viceministri

Renzi completa squadra di governo: 35 sottosegretari e 9 viceministri 


Il Consiglio dei ministri ha approvato la lista dei viceministri e dei sottosegretari. I sottosegretari saranno 35 e i viceministri 9, ha precisato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Delrio. Il governo è composto di 62 unità. Nel corso della riunione è stata anche prorogata a fine marzo la rottamazione delle cartelle; quindi c'è tempo fino al 31 marzo per pagare senza multa e more. Dal Consiglio infine l'Ok ai Comuni per aumentare la Tasi fino allo 0,8 per mille. Via libera anche alla rimozione della web tax, dice Renzi in un Tweet. 

Ecco la lista dei sottosegretari e dei viceministri: 

Presidenza del Consiglio: Luca Lotti, Sandro Gozi, Marco Minniti (delega su sicurezza della Repubblica). 

Pubblica Amministrazione e Semplificazione: Angelo Rughetti

Rapporti con il Parlamento e Riforme: Maria Teresa Amici, Luciano Pizzetti, Ivan Scalfarotto 

Affari Regionali: Gianclaudio Bressa

Ministero Interno: Filippo Bubbico, Gianpiero Bocci, Domenico Manzione

Ministero Esteri: Lapo Pistelli, Mario Giro, Benedetto Della Vedova

Ministero Giustizia: Enrico Costa, Cosimo Maria Ferri

Ministero Economia: Luigi Casero, Enrico Morando, P. Paolo Baretta, Giovanni Legnini, Enrico Zanetti

Ministero Lavoro: Franca Biondelli, Teresa Bellanova, Luigi Bobba, Massimo Cassano

Ministero Infrastrutture: Riccardo Nencini, Umberto Del Basso De Caro, Antonio Gentile

Politiche Agricole: Giuseppe Castiglione, Andrea Olivero

Ambiente: Silvia Velo, Barbara De Gani

Cultura: Francesca Barracciu, Ilaria Borletti Buitoni

Difesa: Gioacchino Alfano, Domenico Rossi, 

Sviluppo Economico: Carlo Calenda, Claudio De Vincenti, Simona Vicari, Antonello Giacomelli

Salute: Vito De Filippo

Istruzione: Roberto Reggi, Angela D'onghia, Gabriele Toccafondi

Viceministri Economia: Enrico Morando, Luigi Cesaro

Viceministro Infrastrutture: Riccardo Nencini

Viceministro Esteri: Lapo Pistelli

Viceministro Giustizia: Enrico Costa

Viceministro Politiche Agricole: Andrea Olivero

Viceministro Sviluppo Economico: Carlo Calenda, Claudio De Vincenti 

Viceministro all'Interno: Filippo Bubbico 

Disoccupazione record: - 478 mila posti

Disoccupazione record: - 478 mila posti 


A gennaio il tasso di disoccupazione è arrivato al 12,9%, in aumento dello 0,2% su base mensile e dell'1,1% su base annua. Lo comunica l'Istat (dati provvisori). Si tratta del livello più alto dall'inizio delle serie mensili (gennaio 2004) e di quelle trimestrali (1977). Nel 2013 gli occupati sono scesi di 478.000 unità (- 2,1% sul 2012) e il tasso medio di disoccupazione è giunto al 12,2%, mentre nel 2012 era al 10,7%. Nella fascia d'età 15-24 anni il tasso, a gennaio, risulta pari al 42,4%. Anche in questo caso si tratta del tasso più alto sia per le serie mensili, sia per quelle trimestrali. I giovani in cerca di lavoro risultano 690.000. L'Istat rileva come la quasi metà di essi sia concentrata nel mezzogiorno. Infatti, l'occupazione cala del 4,6% al sud, mentre al nord e al centro scende dell'1,1%. Se nell'intera penisola il tasso medio di disoccupazione del 2013 è pari al 12,2%, nel su risulta pari al 19,7%. Ed è boom degli scoraggiati: le persone che hanno rinunciato a cercare lavoro sono quasi 1,8 milioni, il dato peggiore dal 2004, inizio delle serie storiche. 

Stato-Mafia, pentito: "Ora parlo io"

Stato-Mafia, pentito: "Ora parlo io"


"Vedo che ora si vogliono mettere le cose a posto. Sono state riaperte le indagini a Caltanissetta e anche a Palermo si va avanti. Per questo ho deciso di parlare di tutto quel che so". Cosi il pentito Francesco Di Carlo, deponendo al processo sulla trattativa Stato-Mafia, ha giustificato di aver rivelato solo a gennaio, a distanza di anni dall'inizio della collaborazione, la presunta vicinanza ai Servizi Segreti dell'ex Questore Arnaldo La Barbera, che indagò sulle stragi del 92. Di Carlo ha parlato di due incontri con un altro 007, "Giovanni", mentre era detenuto in Inghilterra. A uno di questi avrebbe partecipato La Barbera. 

Il Movimento 5 Stelle continua a perdere pezzi tra insulti e urla..

Il Movimento 5 Stelle continua a perdere pezzi tra insulti e urla...


Il Movimento 5 Stelle perde pezzi. Dopo lespulsione di 4 senatori dissidenti, altri 5 dicono addio, più due deputati. Ma sul piede di partenza sarebbero una quindicina. Tacconi lascia il gruppo cinquestelle della Camera e anche il collega Catalano lo segue a ruota. Qualcuno passa al Gruppo Misto e qualcun altro si dimette da parlamentare. Il senatore Romani annuncia: "Mi  dimetto", "non voglio essere complice di una specie di linciaggio". La Senatrice Maria Mussini dice: "Mi dimetto perchè voglio un Movimento 5 Stelle sano". Pizzarotti, sindaco M5S di Parma, avverte: le espulsioni ci indeboliscono. Pisicchio, capogruppo del Misto, augura "buon lavoro" ai nuovi deputati. Le dimissioni avvengo in un clima poco "ortodosso", infatti alla Camera avvengono tra scambi di accuse, insulti e urla. "Finalmente la zavorra va via, persone che da questo momento diventeranno parassiti, dovrebbero dimettersi, non cambiare gruppo!", sostengono 8 deputati del Movimento 5 Stelle, tra cui Di Maio, Di Battista. E aggiungono: chi "si sente a disagio" allora "segua l'esempio di questi individui". Di Maio, vice presidente della Camera, attacca: "Questi non sono dissidenti, sono dei furbetti". 

giovedì 27 febbraio 2014

Benzina: Sabato scatta l'aumento

Benzina: Sabato scatta l'aumento 


Da sabato scatta un nuovo aumento delle accise sulla benzina, da 728,40 euro per mille litri a 730,80, con un aumento di 0,24 centesimi al litro. Aumento anche sul gasolio: passa da 617,40 a 619,80 per mille litri. Considerando anche l'Iva ai prezzi attuali, l'aumento è di 0,34 centesimi. L'aggravio era stato previsto ad agosto dello scorso anno, come copertura finanziaria per diverse voci del decreto "fare", tra cui la nuova legge Sabatini. 

Bufera M5S, Web: Dissidenti vanno espulsi

Bufera M5S, Web: Dissidenti vanno espulsi


Il voto del web ha deciso l'espulsione dei dissidenti del Movimento 5 Stelle Orellana, Campanella, Battista e Bocchino. Su Twitter Grillo ha annunciato che 29.883 utenti hanno votato a favore e 13.885 contro. E lo stesso Grillo dal suo blog lancia un messaggio: "Siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti". Nel Movimento cresce il disagio per le espulsioni. Ha già presentato le dimissioni il senatore Romani e altri sarebbero pronti a farlo, come annunciato dal Senatore Cotti. Sarebbero almeno 9 i senatori pronti a dimettersi in segno di solidarietà. Intanto il deputato Alessio Tacconi ha confermato le proprie dimissioni, puntualizzando che altri cinque deputati "stanno valutando". Con il voto sull'espulsione, ha spiegato, "si è dimostrato che non è possibile andare contro il parere di Grillo e Casaleggio. Comandano loro, sono il braccio e la mente. Dopo il voto sul web, al Senato si sono tenute, non senza lacrime e insulti, due riunioni distinte quante sono le anime del Movimento: una del gruppo parlamentare ufficiale; l'altra dei quattro dissidenti ai quali si sono aggiunti i colleghi pronti a presentare le loro dimissioni. 

mercoledì 26 febbraio 2014

I "pizzini" tra Renzi e il grillino Di Maio

I "pizzini" tra Renzi e il grillino Di Maio

Il Premier Renzi a Luigi di Maio: "Ma fate sempre cosi? Se vedi punti di dialogo, sono qui". Il vicepresidente: "Ci vediamo in aula". 


"Ma fate sempre così?" A scrivere è Matteo Renzi che, quasi come fosse a scuola, manda un biglietto - su carta intestata della Camera - a Luigi di Maio, per cercare un appoggio all'interno dello schieramento grillino.


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"Io mi ero fatto l'idea che su alcuni temi potessimo davvero confrontarci", scrive il premier mentre il M5S lo critica in Aula, "Ma è così oggi per esigenze di comunicazione o è sempre così ed è impossibile confrontarsi?". La risposta di Di Maio non si è fatta attendere: il vicepresidente lo richiama a un comportamento corretto: "1) Guida al regolamento: i banchi del governo devono essere liberi da deputati quando qualcuno parla in Aula. Il governo è tenuto ad ascoltare i deputati. La Boldrini doveva richiamare la Polverini. Non lo ha fatto", si legge nel secondo biglietto pubblicato dallo stesso Di Maio su Facebook, "2)Forse non è chiaro che in un anno abbiamo visto di tutto. Abbiamo visto la tua maggioranza votare in 10 mesi: 2,5 miliardi di euro di condono alle slot machine; 7,5 miliardi di euro alle banche; 50 miliardi di euro per gli F-35". E chiosa: "Cosa ti aspettavi, gli applausi?".
Una replica che non ha scoraggiato Renzi dal suo intento. Il premier ha invece cercato un altro punto d'appiglio: "Se vedi occasioni reali di dialogo nell'interesse dei cittadini (a me della parte mediatica interessa il giusto: ognuno fa la sua parte). Fammi sapere. So che parli con Giachetti (deputato Pd, ndr). Se ti va bene utilizziamo lui come contatto. Se ci sono cose fattibili insieme alla luce del sole, nell'interesse degli italiani, io ci sono". Niente da fare anche questa volta: "Io parlo con Giachetti perché lavoriamo insieme ogni giorno. Come tanti nostri colleghi che lavorano in commissione. Il Parlamento serve a questo", scrive Di Maio, "Però ora basta con questi biglietti berlusconiani. Ci vediamo alla prova dei voti, in Aula, davanti al Paese intero".

Caso Marò, stampa India: Rientro in Patria?

Caso Marò, stampa India: Rientro in Patria?


Mentre il 7 marzo è attesa una nuova udienza della Corte Suprema, la stampa indiana continua a seguire il caso Marò. Per il Pioneer, quotidiano di New Delhi, le indecisioni dell'India ne "hanno compromesso la posizione internazionale, danneggiato le relazioni con un Paese amico e bloccato il corso della giustizia". L'Italia ha "sfruttato tutti i canali legali e diplomatici" e ottenuto una serie di risultati. Ora "va sfortunatamente o meglio per i due Marò fortunatamente acquistando forza" l'ipotesi del rientro in patria poichè a due anni dai fatti manca ancora un'accusa formale. 

Escort: A Giudizio l'ex Procuratore di Bari Laudati

Escort: A Giudizio l'ex Procuratore di Bari Laudati 


Antonio Laudati
ex Procuratore di Bari
L'ex Procuratore di Bari Antonio Laudati è stato rinviato a giudizio dal gup di Lecce Cinzia Vergine per abuso d'ufficio e favoreggiamento personale nell'ambito delle inchieste baresi sul caso delle escort. Laudati è accusato di abuso d'ufficio per aver indagato "illecitamente" su due magistrati del suo ufficio, Scelsi (ora sostituto pg a Bari) e Desirèe Digeronimo (candidata sindaco a Bari). E' accusato anche di favoreggiamento per aver aiutato l'imprenditore Gianpaolo Tarantini. 

UE rivede al ribasso la crescita dell'Italia

UE rivede al ribasso la crescita dell'Italia


Nel 2014, secondo la Commissione UE la ripresa in Italia ci sarà pur se "lenta" grazie alla domanda esterna e all'attività industriale. Ma la stessa Commissione rivede al ribasso la stima del Pil di novembre, da +0,7% la aggiorna a +0,6%. Cosi pure per i dati del 2013, a novembre la stima del Pil era a -1,8%, oggi a -1,9%. Stabile a 1,2% nel 2015. Migliorano invece le stime sul deficit: 2,6% del Pil quest'anno e 2,2% nel 2015 grazie anche al calo dello spread. Il debito raggiungerà un picco nel 2014 vicino al 133,7% e scenderà lievemente nel 2015 (132,4%). Peggiora nettamente la disoccupazione, al 12,6% quest'anno. I consumi "crescono solo marginalmente". 

martedì 25 febbraio 2014

Camera: Renzi ottiene la fiducia. 378 i sì e 220 i no

Camera: Renzi ottiene la fiducia. 378 i sì e 220 i no


Il governo Renzi ha ottenuto la fiducia alla Camera con 378 sì, 220 no e un astenuto. Ieri l'esecutivo ha incassato la fiducia al Senato con 169 sì e 139 no. Il programma di Renzi è per un governo di legislatura, diretto a durare fino al 2018. Le priorità sono il fisco, il lavoro, la riforma elettorale e quelle istituzionali. 

Roma: Mannheimer indagato, si dimette da Autority

Roma: Mannheimer indagato, si dimette da Autority 


Renato Mannheimer ha rassegnato le sue dimissioni da presidente dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei Servizi pubblici di Roma Capitale. Lo ha fatto con una lettera al presidente dell'Assemblea capitolina Coratti letta in aula. Motivo delle dimissioni il fatto che Mannheimer è indagato dalla Guardia di Finanza per irregolarità fiscali. Il suo istituto di sondaggi che lavorava principalmente per i programmi Rai (Porta a Porta), avrebbe evaso il fisco per oltre 10 milioni di euro. Coratti ha accettato le dimissioni "per correttezza e non senza rammarico". 

Caivano (Na): Ecco la nuova Giunta guidata dal Sindaco Falco

Caivano (Na): Ecco la nuova Giunta guidata dal Sindaco Falco

di Francesco Celiento


L'Mpa del segretario Alessio Vanacore
entra in maggioranza
Ci crediate o no, dopo oltre due mesi finalmente è stata integrata la giunta e concesse le deleghe agli assessori. Nessuna sorpresa, i nomi dei papabili erano noti a tutti gli addetti ai lavori, tranne la nomina della commercialista 36enne di Isernia Gisella Tedeschi (delega alla pubblica istruzione, cultura, spettacolo, pari opportunità) al posto di Rossella Alibrico, nominata appena l’11 Dicembre scorso, che non ha mai avuto nessuna delega, identicamente ad Enzo Ginestra, dimessosi una decina di giorni fa.
La Tedeschi, comunque, è espressione dei due consiglieri indipendenti Maiello e Bernardo. Ritorna, e sempre  in quota Udc, l’assessore ai lavori pubblici, al cimitero e al patrimonio Enzo Pinto; due tecnici gli altri due nuovi: si tratta dell’ingegner Vincenzo Vallo, fratello del più noto avvocato Ambrogio, il quale sarebbe in quota Mpa e si occuperà di urbanistica, e del commercialista Giuseppe Scognamiglio (delega al bilancio e alle finanze) che i rumors di palazzo danno per assessore dei consiglieri usciti dal Centro Democratico di Giacinto Russo e Pasquale Mennillo.
Scognamiglio e Tedeschi non sono di Caivano, la seconda però ha già lavora molto in zona. Rimangono in giunta, come previsto, il pidiellino Franco Casaburo (vicesindaco e assessore all’ambiente), Enzo Semonella (Nuovo Psi) con le deleghe alla manutenzione e alla polizia locale, ed, infine,  Pompeo D’Agostino (Popolari) che si occupa di anagrafe, personale e affari legali.
La maggioranza di 15 consiglieri quindi si allarga all’Mpa di Alessio Vanacore, nonostante qust’ultimo sia stato un acerrimo avversario dell’amministrazione comunale, partito formato da due consiglieri comunali (Castelli ed Abbagliato) in cui nel frattempo c’è stato il ritorno di Mario Della Rossa (ex Udc, ex Gruppo Misto, ex Adc).

Prova del 9 per Matteo Renzi

Prova del 9 per Matteo Renzi


Giornata finale per la fiducia al governo Renzi. Il presidente del Consiglio oggi affronta la prova del 9, la fiducia alla Camera, dopo aver ottenuto quello del Senato (169 sì e 139 no). Il programma di Renzi è per un governo di legislatura, spedito a durare fino al 2018, o almeno queste sono le prospettive. Le priorità sono il lavoro, il fisco, la riforma elettorale e quelle istituzionali. Ora si sta svolgendo la discussione generale sulla fiducia. Dopo la replica di Renzi seguiranno le dichiarazioni di voto e lo scrutinio sulla fiducia in serata. 

Telefono Azzurro: Coordinamento infanzia, basta con gli interventi frammentati

Telefono Azzurro: Coordinamento infanzia, basta con gli interventi frammentati 


Professor Ernesto Caffo
Presidente Telefono Azzurro 
Basta con gli interventi frammentati, spezzettati, impiegando solo risorse marginali. Telefono Azzurro scrive una lettera aperta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sollecitando "un Coordinamento unico" in difesa dei bambini e degli adolescenti da parte del nuovo governo. L'obiettivo è dare vita a "una struttura di governo specifica" che coordini "tutto quello che si muove" in favore dell'infanzia e dell'adolescenza nei servizi pubblici e nella società. Telefono Azzurro, presieduto dal Professor Ernesto Caffo, da quasi 30 anni si occupa dell'infanzia con professionisti e migliaia di volontari. 

Tabaccai: O aumenta l'aggio o sciopero. Dal 3 marzo serrata dalle 9 alle 12

Tabaccai: O aumenta l'aggio o sciopero. Dal 3 marzo serrata dalle 9 alle 12


Giovanni Risso
Presidente Nazionale Federazione Tabaccai
Dal 3 marzo i tabaccai si asterranno dalla vendita del tabacco dalle 9 alle 12 di ogni lunedì, ad oltranza se non verrà aumentato l'aggio. Lo annuncia Giovanni Risso, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai. "La nostra neutralità è indubbia e storicamente accertata - spiega Risso - se dunque altri decidono di portare avanti una guerra di posizione, facendo scendere i prezzi delle sigarette, facciano pure. Il nostro aggio è una percentuale di quei prezzi, più questi scendono e più l'aggio deve aumentare". 

Renzi, fiducia del Senato con 169 sì, stamane alle 10 il premier alla Camera

Renzi, fiducia del Senato con 169 sì, stamane alle 10 il premier alla Camera


Il governo Renzi ha ottenuto la fiducia del Senato con 169 sì e 139 no. I senatori presenti erano 309, 308 i votanti. Il Senatore Rossi di Per l'Italia non ha partecipato al voto. Al momento della proclamazione della fiducia per il governo erano presenti solo i ministri Roberta Pinotti e Maria Elena Boschi e il sottosegretario Delrio. Nell'ultima fiducia dell'11 dicembre, dopo l'ingresso di Nuovo Centro Destra nella maggioranza e l'uscita di Forza Italia, il governo Letta aveva ottenuto 173 sì, 4 in più rispetto a Renzi, e 127 no. Stamane alle 10, a Montecitorio il premier chiederà la fiducia alla Camera. 

lunedì 24 febbraio 2014

Caso Marò - India: "No a Sua Act". Alta Corte rinvia ancora

Caso Marò - India: "No a Sua Act". Alta Corte rinvia ancora 


Ci vorranno ancora due settimane per conoscere i capi di imputazione per i due Marò. Il Procuratore generale indiano Vahanvati ha presentato l'opinione del governo favorevole ad abbandonare il Sua Act (legge antipirateria) ma ha chiesto che i capi di accusa vengano formulati dalla polizia Nia, l'Unità antiterrorismo che ha svolto le indagini. La difesa si è opposta a quest'ultima ipotesi e il giudice ha fissato una nuova udienza al 7 marzo. "E' impossibile utilizzare la Nia in assenza del Sua Act", ha obiettato la difesa. Rohatgi, legale dei Marò, all'uscita dall'Aula sottolinea che "l'eliminazione del Sua Act è un primo passo". Intanto è in corso a Palazzo Chigi un vertice sulla vicenda dei due Marò in India con il presidente del Consiglio Renzi. All'incontro partecipano il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e l'inviato speciale del governo Staffan De Mistura. 

Quanto veleno se la poltrona va a chi non è laureato

Quanto veleno se la poltrona va a chi non è laureato


Uno su quattro degli incaricati da Renzi non ha il titolo di dottore, ma neanche Marconi ce l'aveva e ha cambiato il mondo. Conta solo il lavoro che sapranno fare

Tradizione rispettata. Anche questo governo, fortemente voluto da Matteo Renzi detto Fenomeno, pur non avendo ancora mosso un dito, è già stato subissato di fischi per vari motivi, uno soprattutto: è colpevole di essere nato.



Succede così da sempre. Seguo da cronista la politica da mezzo secolo e non mi è mai capitato di udire elogi unanimi diretti a un neopremier o ai neoministri. Perfino Alcide De Gasperi fu salutato con sospetto. Con l'andare del tempo divenne antipatico addirittura agli amici del suo partito, la Dc, i quali brigarono per rispedirlo in Trentino affinché cedesse il posto a giovani (si fa per dire) rampanti. Missione compiuta. Una volta morto, lo statista fu elevato agli altari. Oggi chiunque loda le sue opere.


Dubito che Renzi sia la reincarnazione di De Gasperi, però non me la sento di definirlo sciocco il primo giorno di scuola. C'è chi invece si è già scagliato contro di lui e la sua squadra. Lo biasimano perché dice una cosa e ne fa un'altra, tradendo il desiderio di entrare a Palazzo Chigi anche a costo di piegarsi alle pretese delle segreterie e agli ordini del Colle, come se fosse facile ignorare le prime e i secondi.

Sui nomi dei prescelti dal presidente del Consiglio si è aperta una gara a chi li bastona di più. Un esercizio abbastanza semplice. È sufficiente consultare il dizionario dei sinonimi per trovare epiteti originali con cui deridere i fortunati vincitori delle cadreghe ministeriali: otto uomini e otto donne, in omaggio alla moda delle pari opportunità. Molti responsabili di dicastero sono volti nuovi, altri meno: in linea di massima, comunque, gente sconosciuta o semisconosciuta al grande pubblico. Pertanto chi fa il mio mestiere ha indagato in fretta e furia per rintracciare qualche dettaglio biografico degno di nota e idoneo a imbastire articoli pepati su questo o su quel personaggio. Cosicché alcune penne intinte nel veleno hanno raccontato che un quarto dei 16 componenti della compagine governativa è privo di laurea.

Ecco l'elenco: Beatrice Lorenzin (Sanità), Maurizio Martina (Politiche agricole), Andrea Orlando (Giustizia) e Giuliano Poletti (Lavoro e welfare). In che cosa consista lo scandalo non è chiaro. Tuttavia il tono con cui si scrive sul conto di costoro è sfottitorio. Come dire: che aspettarsi da politici che non hanno neppure concluso gli studi universitari? E si sorvola sul fatto innegabile che è più importante aver imparato a stare al mondo che non aver conseguito un diploma al massimo livello accademico. Ma, quando si tratta di prendere in giro una persona assurta ad alte responsabilità, è comodo sbattergli in faccia la patente di ignorante: non comporta nemmeno lo sforzo di verificare se ciò corrisponda a realtà.

Può darsi che un signore e una signora privi di laurea siano impreparati a gestire un ministero, ma può anche essere che un laureato non sia in grado di mandare avanti un negozio di frutta e verdura. La storia ci insegna che un alto numero di autodidatti è stato premiato con il Nobel non certo perché abbia conseguito brillantemente titoli di studio, bensì per meriti legati ad attività professionali egregiamente svolte.

Lo abbiamo ricordato spesso, ma giova rammentarlo ancora: a parte Luigi Pirandello, tutti gli altri Nobel italiani per la letteratura - Grazia Deledda, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale - non erano laureati. Non citiamo Dario Fo per decenza. Segnaliamo inoltre che Benedetto Croce e Gabriele D'Annunzio l'università la videro col binocolo. E Guglielmo Marconi? Mai frequentato corsi scolastici superiori con regolarità. Ciononostante, egli è lo scienziato che ha segnato una svolta nella storia dell'umanità con un'invenzione da lasciar senza fiato. Con questo non stiamo sostenendo che i quattro rimorchiati da Renzi, benché sprovvisti di titoli, siano dei geni apparecchiati per risolvere i problemi del Paese, tutt'altro. Ma siamo convinti che il loro rendimento al tavolo dell'esecutivo non dipenderà dalle pergamene (che non hanno) ma dalle capacità che ci auguriamo abbiano.

Nei casi della Lorenzin e di Orlando sarebbe lecito azzardare un giudizio, poiché entrambi non sono esordienti nel ruolo di ministri. Ma ci zittiamo per prudenza, essendo consapevoli che con un capo diverso da Enrico Letta, cioè Renzi, essi potrebbero fare meglio del peggio combinato nella precedente esperienza. È solo un auspicio.

Intendiamo sottolineare che polemizzare sulle lauree in mancanza di argomenti più seri è una manifestazione di meschinità. Lo è tantopiù in un momento, quale il presente, caratterizzato dalla crescente disoccupazione giovanile, particolarmente accentuata fra i laureati. Dal che si evince che conviene saper esercitare un mestiere ben retribuito che non farsi chiamare dottore gratis.

Fonte: Il Giornale.it

Caso Marò - India: Nessun cedimento. Oggi nuova udienza Corte suprema

Caso Marò - India: Nessun cedimento. Oggi nuova udienza Corte suprema 


Mentre l'india detta il bello e il cattivo tempo
sui due Marò, ormai detenuti "ingiustamente" da 24 mesi, al governo italiano
l'unica cosa che gli riesce fare è "dormire" sugli allori!
Nessun cedimento del governo indiano sul processo dei Marò. Lo annuncia il ministro della Difesa indiano A.K Antony. "Stiamo andando avanti su questa vicenda in base alle leggi indiane" ha assicurato, "non c'è spazio per compromessi" e non "faremo marcia indietro, saranno processati con le leggi del nostro Paese". Antony sottolinea che comunque la decisione viene trattata dai ministeri dell'Interno e degli Esteri (che si era espresso su inapplicabilità Sua Act). Oggi la procura dovrebbe presentare alla Corte indiana la decisione del governo per processare i due fucilieri. 



Governo: Esplode caso su tassazione "Bot"

Governo: Esplode caso su tassazione "Bot"


Il colpevole è lui........ Non io!
La Patrimoniale? "Non la faremo". Lo dice Delrio a "In mezz'ora" sostenendo invece che va valutata la tassazione delle rendite finanziarie, "non in linea con l'Ue", e ipotizzando un aumento per i Bot. "Se una signora anziana ha messo da parte 100 mila euro di Bot, non credo che se le togli 25/30 euro ne avrà problemi di salute. Vediamo", argomenta Delrio. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio rassicura: "Aumenteremo seriamente il taglio del cuneo fiscale" ricavando le risorse dalla spending review e dal rientro dei capitali. E sulla P.A: va resa "più efficiente". "Non credo che in questo momento il Paese possa permettersi di licenziare". E aggiunge: "Contro il governo Letta non c'è stato alcun complotto di potere". "Le forze politiche dovevano scegliere se far passare 8 mesi e poi votare o dare alla legislatura un orizzonte di riforme" e hanno scelto la seconda via. "Non abbiamo defenestrato nessuno", sono solo "letture diverse". Ora "se il Parlamento ci sta" a fare le riforme "bene. Altrimenti Renzi non ha certo paura delle urne". Delrio auspica "una legge sul conflitto d'interessi". E sull'Italicum assicura: "Non è stato congelato", presto la legge elettorale. Sui conti: "Non vogliamo sforare il 3%". E sul ministro Guidi e sul ministro Poletti nota: "Tutti gli atti che potranno avere un potenziale conflitto d'interesse del ministro Guidi e del ministro Poletti verranno esaminati dal presidente del Consiglio personalmente". "Sui ministri tecnici non abbiamo chiesto a nessuno per chi votavano, non ci interessava saperlo, ma sapere cosa avrebbero fatto nel settore in cui si sarebbero impegnati", ha puntualizzato. "C'è un giro di dolore - conclude Delrio - che viene dal Paese" e "va rappresentato anche da persone che lo conoscono e lo toccano". 

Ma pronta la risposta di Palazzo Chigi: "Non ci sarà alcuna nuova tassa. Lo precisa l'ufficio stampa di Palazzo Chigi, dopo quanto annunciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Delrio, alla Annunziata, riguardo una possibile tassazione dei Bot. "L'orizzonte del governo è quello di una riduzione della pressione fiscale attraverso una rimodulazione delle rendite finanziarie e delle tasse sul lavoro". Questo tema "sarà illustrato domani dal premier Renzi nel corso del suo intervento in Parlamento per il voto di fiducia". 

Un netto "No" arriva anche da Forza Italia e Lega: "Se il buongiorno si vede dal mattino, si è fatta già notte sul governo Renzi. Delrio delinea una politica economica che prevede di tassare anche quel che resta del risparmio degli italiani, cioè i Bot". Il vicecapogruppo vicario di Forza Italia, Bernini, boccia l'ipotesi dicendo: "Ci opporremo al massacro economico e sociale" ventilato dal governo. Bocciatura appunto anche dalla Lega: "Il governo Renzi-Merkel pensa di tassare i Bot. A me pare un'idea folle, demenziale, suicida", dice il segretario Salvini su Twitter. 

Insomma, il sottosegretario Delrio, lancia la "Bomba tassazione-Bot" dopo una settimana dall'insediamento del nuovo governo Renzi. Il governo delle tasse inizia a prendere forma, e mentre il sottosegretario annuncia una ipotetica tassazione dei Bot, Palazzo Chigi smentisce. E' proprio il caso di dirlo, oltre alle tasse, il gioco delle 3 carte continua. Il governo Renzi è fallito prima di nascere. 

domenica 23 febbraio 2014

Berlusconi: Democrazia se governo eletto, "tenerci pronti per le elezioni"

Berlusconi: Democrazia se governo eletto, "tenerci pronti per le elezioni"


"Vi ricordo che la democrazia si ha quando c'è un governo eletto dai cittadini, in caso contrario non è più democrazia". Cosi il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con una riunione di Forza Italia. "Non sappiamo quando verranno le elezioni, ma dobbiamo comunque tenerci pronti", ha esortato. Il leader di Forza Italia ha ribadito la necessità di fare le riforme per modernizzare il Paese. Ha indicato tra quelle "urgenti", la riforma della Giustizia. Poi ha detto: "Il Paese è ingovernabile, ha un assetto istituzionale che consente non di decidere ma di proibire", serve "un solo partito che abbia la maggioranza assoluta, il 51% alle elezioni". 

Arisa vince il 64° Festival di Sanremo

Arisa vince il 64° Festival di Sanremo 


Arisa vince il 64° Festival di Sanremo
con la canzone "Controvento"
Arisa vince il 64° Festival di Sanremo con la canzone "Controvento". Gli altri due finalisti sono il duo Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots con il brano Liberi o no. Terzo Renzo Rubino con il brano Ora. Il gruppo rock torinese dei Perturbazione si è aggiudicato il premio della sala stampa radio-tv-web "Lucio Dalla", con la canzone "L'unica". A Cristiano De Andrè è andato il premio della critica "Mia Martini", sezione campioni, per la canzone "Invisibili", alla quale è stato assegnato dalla giuria di qualità, il premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo. 

sabato 22 febbraio 2014

L'Avvocato Risponde

L'Avvocato Risponde

Spazio Settimanale dedicato all'Avvocato risponde


La parola all'Avvocato Mario Setola
Foro di Napoli
Egregio Avvocato, mi chiamo Katia e scrivo da Caivano, il mio è un classico problema di confinanti* ostinati a far prevalere, a mio avviso, l’ignoranza all’intelligenza ed al buon senso. Ho acquistato un terreno dai miei vicini e, sul confine della parte agricola, il contadino confinante dice di essere proprietario fino alla strada di mia proprietà che divide i due lotti. Suo malgrado, dalla planimetria catastale risulta che il confine che delimita le nostre proprietà non è diritto come lui mi vuol far credere, ma ha una protuberanza nel suo terreno di circa un metro e mezzo che lui disconosce misteriosamente. Negli anni, anche i vecchi proprietari lo avevano fatto presente ogni qual volta venisse arato il terreno, ma lui, convinto delle sue idee, ha continuato a fare i suoi comodi nel terreno altrui. Se non sbaglio, avendo ripetutamente fatto presente il fatto, non dovrebbe essere possibile usucapire la parte in questione e, visto che non ho intenzione di incorrere in cause, volevo sapere se, visto che non solo i vecchi proprietari, ma anche le misure rilevate dal geometra e le planimetrie danno ragione a me, a questo punto potevo risolvere la questione con l’aiuto di vigili urbani o qualcosa di simile che mi tuteli. Spero di essere stato abbastanza chiara. 

Gentile Caterina, prima di addentrarmi nel suo quesito, devo premettere che, in base a quello che mi ha scritto, non posso fornirle una soluzione certa, in quanto occorrerebbe capire l’effettiva ampiezza dei suoi diritti sul terreno “contestato”. Infatti, occorrerebbe effettuare un esame attento della sua situazione con particolare riferimento al contenuto del suo titolo di acquisto: il problema, nello specifico, riguarda l’esistenza (e la natura) di un suo diritto sul terreno di cui si discute, nel senso che occorrerebbe capire se, come dice lei, l’atto di compravendita abbia determinato l’effettivo trasferimento del diritto di proprietà (di cui il suo alienante era legittimo titolare) sulla porzione di terreno ora contestata, oppure se quel diritto non gli spettasse, e quindi l’atto traslativo non abbia determinato alcun effetto in tal senso. In particolare, se si tratta semplicemente di dirimere una controversia relativa alla portata di due diritti di proprietà, la contestazione può riguardare: 1- la correzione della linea di confine la quale, così come indicata nella mappa catastale non trova corrispondenza invece nella realtà; in questo caso è sufficiente una semplice operazione di carattere amministrativo, e non giurisdizionale. 2- l’esatta individuazione della linea di confine tra due fondi attigui, in presenza di una situazione di incertezza che può essere soggettiva (in caso di contestazione), oppure oggettiva (in caso di mancanza di qualsiasi limite) senza però investire anche i titoli di acquisto della proprietà: in quest’ipotesi occorre procedere con un’azione volta ad ottenere una pronuncia giudiziale che accerti il limite dei fondi confinanti. Diverso è il caso in cui, assodato che il fondo contestato è effettivamente di sua proprietà (sulla base dei documenti in suo possesso), lei volesse fare cessare le ingiustificate turbative da parte del suo vicino sul suo fondo. In questa ipotesi, infatti, dovrebbe esperire un’azione avente lo scopo precipuo di fare cessare dette molestie alla sua proprietà, senza che venga messa in discussione la posizione del confine. Infatti, parlandomi di “disconoscimento” da parte del suo vicino (rispetto alla porzione di terreno in realtà di sua proprietà), mi riesce difficile inquadrare correttamente (dal punto di vista giuridico, cioè) la fattispecie. Spero comunque di esserle stato di aiuto, in ogni caso la invito a riscrivermi fornendomi dati un po’ più precisi in modo da poter effettivamente verificare l’azione che potrebbe esperire. 


Per contatti: Avv. Mario Setola: 3382011387 
Studio C.so Cesare Battisti n. 145 – Cardito (NA) 
E_mail: avvocato.mariosetola@libero.it 

Sanremo Giovani: Vince il Rapper Campano, Rocco Hunt con "Nu journo buono". Guarda il video

Sanremo Giovani: Vince il Rapper Campano, Rocco Hunt con "Nu journo buono"

di Gaetano Daniele



La quarta serata di Sanremo è quella dedicata ai cantautori italiani ma anche quella di Paolo Nutini e Gino Paoli. Ma soprattutto del primo verdetto: il vincitore della categoria giovani. Ad avere la meglio è stato Rocco Hunt, all'anagrafe Rocco Pagliarulo, il Rapper diciannovenne (tifoso della Salernitana, il padre Giovanni è presidente del Club "Orgoglio Salernitano"), con il brano 'Nu juorno buono'. Alla notizia dell'annuncio sul palco il 19enne è scoppiato in lacrime per la felicità. La classifica finale vede al secondo posto Diodato con 'Babilonia', al terzo Zibba con 'Senza di te' e al quarto The Niro con '1969'.







Renzi teme la "palude", si gioca "la faccia"

Renzi teme la "palude", si gioca "la faccia"


di R. Ru


Stamattina il giuramento
Renzi si gioca la faccia
Un governo snello di 16 persone, la metà donne. "Discontinuità" e "coraggio" di cambiare sono le parole chiave di Matteo Renzi per il "governo di legislatura". Renzi è il presidente del Consiglio più giovane nella storia della Repubblica. Si  ripromette di restituire "speranza" a un Italia in profonda crisi. Ha programma ambizioso: lavoro, tasse, riforme economiche e istituzionali. Da febbraio vuole realizzare una riforma al mese, puntando anche a riconvertire la politica Ue di rigore in una di crescita. Si gioca la "faccia". Più volte ha indicato la sfida contro "la palude". Sono tanti i problemi: con la Ue, gli alleati, nello stesso Partito Democratico

venerdì 21 febbraio 2014

Renzi presenta la nuova squadra di governo: Una speranza per l'Italia

Renzi presenta la nuova squadra di governo: Una speranza per l'Italia 


"Ho sciolto la riserva", dice Renzi dopo il lungo colloquio con Napolitano al Quirinale, sulla formazione del nuovo governo. Il presidente del Consiglio ringrazia il Capo dello Stato e dice ai giornalisti: "Avverto la responsabilità" di dare all'Italia "un governo che sia in grado di dare una speranza alle nuove generazioni e a tutti gli italiani". Gli italiani, nota, "attendono risposte concrete". Conferma la volontà di varare un governo di legislatura, in grado di lavorare fino al 2018. 

Ecco la squadra di governo: 
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Graziano Delrio
Interni: Angelino Alfano
Esteri: Federica Mogherini
Economia: Pierpaolo Padoan
Giustizia: Andrea Orlando
Difesa: Roberta Pinotti
Sviluppo Economico: Federica Guidi
Trasporti e Infrastrutture: Maurizio Lupi
Istruzione e Università: Stefania Giannini
Salute: Beatrice Lorenzin
Ambiente: Gianluca Galletti
Cultura: Dario Franceschini
Politiche Agricole: Maurizio Martina
Lavoro: Giuliani Poletti

Ministri senza portafoglio
Riforme Costituzionali: M. Elena Boschi
Pubblica Amministrazione: Marianna Madia
Affari Regionali: M. Carmela Lanzetti 

Oggi Renzi al Colle. Alle 16 il governo?

Oggi Renzi al Colle. Alle 16 il governo?


Conto alla rovescia per la nascita del nuovo governo (staffetta) Renzi. "Si chiude oggi, oggi viene consegnata la lista dei ministri", dice Guerini, portavoce della segreteria del Partito Democratico. Il presidente del Consiglio incaricato, secondo fonti parlamentari, già alle 16 si recherebbe al Quirinale per sciogliere la riserva ed esporre la lista dei ministri. Per tutta la mattinata Renzi, riunito con i suoi collaboratori del Pd, ha avuto contatti con gli alleati. In particolare con Alfano, per superare gli ultimi scogli sul governo, ma soprattutto sulle poltrone. Il segretario del Pd ieri notte ha avuto un lungo incontro col leader di Ncd su squadra e programma dell'esecutivo, ma appunto come ribadivamo sopra i righi sulle poltrone. 

"Ho sentito i nastri distrutti: Napolitano insultava Ingroia"

"Ho sentito i nastri distrutti: Napolitano insultava Ingroia"


Vittorio Sgarbi ospite della "Zanzara" lascia cadere la bomba sulle intercettazioni della procura di Palermo andate al macero. E Mancino confidò le sue paure sull'inchiesta

Grazie a delle «fonti giudiziarie» Vittorio Sgarbi ha potuto ascoltare le telefonate segrete tra il presidente Napolitano e l'ex vicepresidente del Csm Nicola Mancino nel 2011, intercettate dalla Procura di Palermo che indaga sulla trattativa Stato-mafia.

Alla Zanzara Sgarbi rivela il contenuto di una delle conversazioni tra Mancino e il presidente della Repubblica: «Mancino dice a Napolitano: “Sai, vorrei che fosse Grasso a occuparsi di me e non Ingroia”. A quel punto il capo dello Stato risponde: “Caro Nicola, Ingroia è una testa di cazzo, uno stronzo”. Per questo non ha voluto che fossero rese note. Non c'entra niente con la trattativa». In sostanza Mancino, indagato dai pm Ingroia e Di Matteo (per «falsa testimonianza») insieme ad altri undici indagati con l'accusa di «concorso esterno in associazione mafiosa» e «violenza o minaccia a corpo politico dello Stato», chiede di essere giudicato da un tribunale che considera più equo, quello della Direzione nazionale antimafia guidata allora da Pietro Grasso, attuale presidente del Senato. E domanda a Napolitano di adoperarsi per questo fine. Un intervento che non compete al capo dello Stato e che non viene fatto, perciò la registrazione viene giudicata penalmente irrilevante dalla Procura e distrutta. «Mancino ha vagamente provato senza riuscire a ottenere niente da Napolitano, perché dove si incardina l'inchiesta lì rimane, cioè a Palermo. Ma Mancino sa che chi lo giudica è un suo nemico politico, e vuoi essere giudicato da uno più equilibrato, mi pare giusto. C'erano una serie di registrazioni del parlato di Napolitano, che era colloquiale, con espressioni che si usano in una telefonata privata. Le telefonate sono ininfluenti, e non si capisce perché non le volessero far distruggere, anche perché i magistrati stessi hanno detto che non c'era niente di rilevante penalmente. E allora se non c'è niente di utile alle indagini perché devo sentire uno scambio privato dove c'è uno sfogo privato?» racconta Sgarbi. Che nella registrazione non ha trovato riferimenti ad altri personaggi di cui si era scritto nelle ricostruzioni (Salvatore Borsellino, Berlusconi, Di Pietro). «La telefonata fotografa una situazione di conflitto tra due procure, una garantista che era quella di Grasso (la Dna, Direzione nazionale antimafia, ndr), e l'altra giustizialista che è quella di Di Matteo e Ingroia. Che ha rinviato a giudizio Mancino, lo ha paragonato a Totò Riina, e Mancino si rivolge a Napolitano che prende atto di quello che dice Mancino ma non può fare niente e infatti non ha fatto niente. Non si capisce quale sia la necessità di sentire le telefonate tra i due dal momento che Mancino resta indagato da Palermo, prova del fatto non c'è stato alcun intervento». «Quindi la parolaccia al telefono con Mancino è perfettamente lecita - dice Sgarbi a Radio24 - ma pubblicandola verrebbe fuori che il presidente della Repubblica ha una certa animosità contro Antonio Ingroia. E questi sono cazzi suoi». Lo scontro tra le due procure si è materializzato pochi giorni fa nella relazione della Dna, che arriva a definire «preoccupante» il processo sulla «cosiddetta trattativa» (virgolettato testuale) Stato-mafia. Giudizio firmato tra l'altro da un magistrato, Maurizio De Lucia, che negli anni '90 ha lavorato proprio a Palermo come pm antimafia. «Tale processo - sottolinea la relazione della Dna - non può non destare oggettivi motivi di preoccupazione in relazione all'impostazione del processo sulla cosiddetta trattativa». Una bordata a cui ha risposto il pm Di Matteo: «È l'ennesima entrata a gamba tesa contro un processo che dà fastidio a tutti».

Fonte: Il Giornale.it



giovedì 20 febbraio 2014

Roma: Pacco con proiettile all'Ambasciata indiana

Roma: Pacco con proiettile all'Ambasciata indiana 


Un pacchetto con un proiettile è stato recapitato all'Ambasciata dell'India a Roma. Lo rivela la Tv indiana Times Now. Anche il "Times of India", in un servizio dedicato al caso dei due Marò, dal titolo: "L'Italia ricorre all'intimidazione"?, aveva denunciato oltre al pacco con proiettile anche cento lettere con insulti e minacce. "Dopo il braccio di ferro, ora sono arrivati alle mail di odio", scrive il giornale nell'edizione online. No comment dalla sede diplomatica a Roma. 

E' morto Gianni Borgna, aveva 67 anni

E' morto Gianni Borgna, aveva 67 anni
Storico, critico musicale, saggista 


Addio a Gianni Borgna 
E' morto a Roma Gianni Borgna. Critico musicale, saggista e politico, era nato nel 1947. Esponente storico della sinistra romana, dal 75 all'85 fu consigliere regionale del Lazio, dall'88 al 92 consigliere della biennale di Venezia. Dal 93 al 2006 fu ininterrottamente assessore alla cultura del Comune di Roma nelle Giunte Rutelle e Veltroni. A fine 2006 fu nominato presidente della Fondazione Musica per Roma. Titolare della cattedra di Sociologia della Musica a Tor Vergata a Roma fino all'anno 2008/09. E' stato autore di una Storia della canzone italiana e di un testo sull'Italia a Sanremo. Camera ardente in Campidoglio, domani i funerali. 


Ponticelli (Na): Picchiata dal suo compagno, vittima una donna separata con un figlio. La famiglia sapeva e ha taciuto

Ponticelli (Na): Picchiata dal suo compagno, vittima una donna separata con un figlio. La famiglia sapeva e ha taciuto



Ponticelli - La famiglia sapeva e ha taciuto - Una brutta storia quella di una ragazza F.M, 29 anni, madre di un bambino di 8 che, dopo essersi separata dal suo primo marito per incomprensioni caratteriali, ha iniziato con l'appoggio della sorella maggiore a facili incontri in diversi locali di Napoli. Fin qui "diciamo" nulla di strano. La vittima, F.M appunto, una ragazza un po vivace, ha conosciuto e iniziato a frequentare un altro ragazzo, anch'esso sposato e "per detta sua" in fase di separazione. Chi lo conosce a Sarno lo definisce (poco affidabile-bruto-rozzo). La vittima, poco seguita dalla famiglia, cosi ci scrive una sua più stretta parente che non citiamo per riservatezza, accusa proprio la famiglia di negligenza e complicità, perchè non solo conosceva la posizione sfortunata della vittima ma con un menefreghismo puro hanno accondisceso all'incontro di questo nuovo ragazzo a pochi mesi dalla rottura del suo primo matrimonio. Ma non finisce qui, la parente della vittima, ha anche accennato che sia la madre che la sorella maggiore erano a conoscenza di chi fosse questo soggetto, della sua posizione o ex posizione familiare ed in più nel momento in cui la vittima ha iniziato a ritirarsi a casa con qualche graffietto di troppo, hanno fatto finta di nulla, hanno lasciato correre. Perchè? Perchè ci domanda la parente della vittima? Purtroppo, non possiamo rispondere a questa domanda che ci viene posta, possiamo solo dire che, quando si accertano casi analoghi a questi e cioè, quando si accerta che una ragazza viene picchiata per qualsiasi motivo (torto o ragione che sia), l'accaduto va denunciato subito alle autorità giudiziarie. In merito alla famiglia, non ci sentiamo di giudicare perchè non consociamo la loro reale posizione, ma difronte al racconto di questa parente che accusa di complicità la sorella maggiore e la madre, non possiamo far altro che dire che, lo status sociale come l'ignoranza, spesse volte generano questo tipo storie. Evidentemente la sorella maggiore, nascondeva e accondiscendeva perchè nutriva sotto sotto qualche strano interesse personale. 

No Tav: Lettera annuncia "lotta armata"


No Tav: Lettera annuncia "lotta armata"


Un documento firmato Nuclei operativi armati (Noa), che annuncia: "La lotta armata di liberazione", è stato recapitato all'Ansa di Torino. Nelle 3 pagine si legge della "lotta di liberazione contro la Tav" e di un "Tribunale rivoluzionario" che "condanna a morte" alcune persone ritenute "responsabili della repressione in atto". Inoltre scrivono: "Le accuse ridicole di terrorismo richiedono una risposta forte che dimostri, rapidamente che non siamo inermi". E ancora: "I terroristi sono loro. Noi partigiani della libertà". 

Sicilia. Mafia: Condannato a 6 anni e 8 mesi l'ex presidente dell'Mpa, Lombardo

Sicilia. Mafia: Condannato l'ex presidente dell'Mpa, Lombardo


Raffaele Lombardo
Il Gup di Catania ha condannato a sei anni e otto mesi di reclusione l'ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, per concorso esterno in associazione mafiosa. Disposto un anno di libertà vigilata. Lombardo è stato invece assolto per il reato di voto di scambio. La Procura aveva chiesto 10 anni di reclusione. Il Giudice ha anche rinviato a giudizio suo fratello Angelo Lombardo, ex deputato nazionale Mpa, per concorso esterno in associazione e voto di scambio, fissando la prima udienza del processo il prossimo 4 giugno. 

"Me l'aspettavo, è l'epilogo naturale del primo grado di giudizio, ma non finisce qui: seguiremo tutte le strade legali per dimostrare la mia innocenza". Così l'ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, commenta la sentenza del Gup di Catania che lo ha condannato a 6 anni e 8 mesi di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, reato che ha assorbito l'accusa di voto di scambio.